Elfyn Evans-Scott Martin (Jaanus Ree/Red Bull Content Pool)

“Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere”, recita così una delle frasi più iconiche del cinema. Possiamo pensare che più o meno sia questo il clima che aleggia questa sera all’interno del paddock Hyundai al Rally del Portogallo, dopo la clamorosa debacle che ha colpito Ott Tanak, indiscusso leader della gara lusitana, nel corso di questo pomeriggio.

Ancora una volta, è la sospensione posteriore destra ad aver tradito le I20 WRC, ma con una dinamica probabilmente diversa rispetto a quanto accorso a Thierry Neuville ieri. Se per il belga il danno è sua responsabilità, il ritiro dell’estone sembra legato ad un cedimento meccanico dovuto alle difficili condizioni degli sterrati portoghesi. Situazione che verrà sicuramente chiarita una volta che Ott avrà sbollito la rabbia e raggiunto il parco assistenza.

Con il leader fuori dai giochi, gode Elfyn Evans, che si trova in vetta nonostante l’aver ammesso l’impossibilità di stare al passo della furia estone. Due scratch per il gallese nel pomeriggio di oggi, che gli fruttano un vantaggio di circa 10 secondi nei confronti dell’unica Hyundai superstite, quella di Dani Sordo. Allo spagnolo l’onore e l’onere di salvare il salvabile per la casa di Alzenau, nonostante qualche noia al motore che hanno fatto provare un gelido brivido lungo la schiena dello spagnolo prima della super speciale conclusiva di oggi, da lui vinta con merito.

Sebastien Ogier è terzo assoluto, proprio lui che in teoria avrebbe dovuto passare un weekend d’inferno vista la posizione di partenza. Con Neuville e Tanak impossibilitati a fare punti, il francese potrebbe imbastire la prima mini-fuga in classifica piloti della stagione. Difficile pensare che il vicinissimo Takamoto Katsuta, distante solo una manciata di secondi dal celebre compagno di squadra, possa aspirare a concludere davanti all’iridato in carica. Il giapponese avrà modo di consolarsi con quella che è, fino a questo momento, la sua migliore gara in assoluto nel WRC.

La prova numero 14 di Amarante ha messo la parola fine all’odissea portoghese di Kalle Rovanpera. Il finlandese non prende neanche il via della prova, causa problemi meccanici sulla Toyota Yaris WRC. Un weekend da archiviare senza troppi rimpianti e da dimenticare il più in fretta possibile per il Classe 2000, al suo secondo passaggio a vuoto dopo l’uscita di strada in Croazia.

Sornione, al quinto e sesto posto ecco le due Ford Fiesta WRC di Gus Greensmith e Adrien Fourmaux. Il #44 è protagonista di un pomeriggio tutt’altro che semplice, causa problemi all’acceleratore della sua vettura, che ha permesso al compagno di squadra transalpino di superare il biondo di M-Sport.

Con così tante debacle tra i “grandi”, c’è spazio per le categorie di supporto nella top ten. Apre Esapekka Lappi, settimo assoluto e leader di WRC2, bravo a crearsi un buon margine di vantaggio nei confronti di Teemu Suninen. Il nono posto è di Mads Ostberg, mentre Nikolay Gryazin occupa la piazza numero 10. Entrambi hanno sfruttato appieno la disavventura accorsa a Oliver Solberg, autore di un errore nel corso della speciale 14, che gli ha fatto perdere più di un minuto prima di riprendere la gara.

Nel WRC3 continua la bellissima lotta tra Yoann Rossel e Kajto Kajetanowicz, scambiatisi la posizione più volte nel corso di una gara che ora vede il francese davanti al polacco. Nel JWRC comanda invece Martin Sesks.

Saranno cinque le prove a chiudere la trasferta portoghese, con due passaggi sulla mitica Fafe di cui la seconda valida come Power-Stage. Ancora tutta da confermare la presenza delle due Hyundai di Neuville e Tanak, visto il ravvicinato impegno sugli sterrati della Sardegna.

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