Carlos Sainz farà parte dello squadrone Audi per la Dakar 2022. El Matador si getta insieme al fido Lucas Cruz in una sfida nuova con la Q Motorsport, la struttura che si sta occupando del programma Dakar per la casa dei quattro anelli. Sainz, prossimo ai 60 anni, fa il proprio ritorno nel gruppo Volkswagen con cui fece il  debutto nei rally raid nel lontano 2005; un capitolo vincente durato ben 6 anni e che ha portato allo spagnolo 1 titolo Dakar nel 2010, 1 titolo nel Rally d’Europa Centrale (la gara che sostituì la Dakar nel 2008) e 1 Coppa del Mondo Rally Raid.

Simbolo di quell’era vincente VW-Dakar fu il Race Touareg blu gruppo T, un mezzo che riuscì a spezzare il predominio Mitsubishi e il cui simbolo fu inevitabilmente l’ottimo motore diesel TDI. Una sigla quest’ultima demonizzata dalla vicende Dieselgate, ma il 5 cilindri in linea turbodiesel sviluppato dalla VW ha messo la sua firma, indelebile, sui successi del marchio nei Rally Raid. Sono passati solamente 10 anni dall’ultimo successo del Touareg alla Dakar, eppure sembra una vita fa. Il Mondo accelera, lo sviluppo dell’elettrico ha preso il balzo da 4-5 anni e ormai siamo dentro una nuova era per quanto riguarda il settore Automotive.

Carlos Sainz ha firmato tutti i suoi successi a bordo di veicoli con motori turbodiesel. La sua cavalcata iniziò proprio con il TDI della VW, il primo motore turbodiesel a ottenere una vittoria nella Dakar tra le vetture. Dopodiché nel 2018 la seconda vittoria a bordo del buggy 3008 DKR del team Peugeot, anch’esso spinto da un propulsore diesel 3.0 V6 twinturbo. E per finire il recente successo del 2020 sempre su Buggy, questa volta del team X-Raid Mini, e anch’esso spinto da un BMW B57 6 cilindri in linea 3.0 turbo. A 60 anni El Matador scoprirà la “rivoluzione elettrica” alla Dakar. Audi voleva fortemente il veterano spagnolo che guiderà il nuovo prototipo fornito di ben 3 motori elettrici MGU 05 sviluppati dalla Formula E. Un piccolo assaggio di elettrico in realtà Sainz lo ha già avuto alla guida del SUV Odissey con cui si sta cimentando con successo nell’Extreme E.

Sainz nel 2012 stabilì il record sul giro sull’ovale anteguerra Sitges-Terramar su Audi R8 (Red Bull Content Pool)

COMPAGNI DI MERENDA – Oltre a Sainz, Audi affiderà gli altri due veicoli 4×4 a Mister Dakar Stephane Peterhansel e alla leggenda del DTM e campione Rallycross Mattias Ekström. Per Peterhansel sarà un debutto con i tedeschi del Gruppo VW avendo lui battuto con Mitsubishi diverse volte proprio Volkswagen nelle Dakar inizi anni 2000. Di sicuro anche per la vecchia volpe dei deserti, poter guidare l’assalto elettrico di Audi alla Dakar sarà un premio ad una carriera già di per se straordinaria e longeva. Pete sarà navigato ancora da Boulanger, grande artefice del 14° successo del 55enne francese. Per lo svedese Ekstrom invece sarà la seconda esperienza alla Dakar. Mattias, più giovane degli altri avendo 42 anni, sta ancora imparando come si va forte nei Rally Raid. Dopo una Dakar 2021 di apprendistato con un SSV Yamaha, lo svedese sta iniziando a prendere confidenza con le vetture anche grazie alla guida in Extreme E dove sfida i suoi rivali, tra cui proprio il compagno di squadra Sainz. Al suo fianco sarà navigato dal giovane ex rallista Emil Bergkvist. Da una casa automobilistica che nel Motorsport è sempre stata grande pioniera, ci saremmo aspettati forse anche una ragazza nel roster piloti. Da Michelle Mouton all’incredibile tedesca Jutta Kleinschmidt, al momento non c’è nessuna donna pronta a raccogliere l’eredità in Audi. Ma siamo certi che sarà solo questione di tempo.

Non resta che attendere fine giugno quando verranno tolti i veli al prototipo che utilizzerà la casa di Ingolstadt per vincere questa ennesima sfida.

 

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