Non poteva mancare Mario Tabacco al prossimo Rally della Lanterna, il pilota genovese per la prima volta sarà navigato dall’oltrepadano Paolo Maggi sulla Renault Clio N3 con ambizioni da podio anche se Mario rifiuta l’idea.

“…è un anno che non corro, dal Lanterna 2020, ci sono molti piloti bravi e io non ci penso proprio ad arrivare a podio, farò la mia gara tranquilla cercando di andare forte dove sarà possibile ma gli avversari la davanti non sono battibili, Bancalari, Sartori, Canevari, Nussio i primi che mi vengono in mente, poi ci sono anche nomi che non conosco che puntualmente vanno forte”. 

Mario Tabacco ha dedicato molto al Motorsport soprattutto negli anni 80, quando sul finire di quel decennio riuscì a conquistare 3 campionati italiani Slalom nel trofeo Peugeot.

“Ho iniziato con gli slalom, correvo con la Peugeot 1.9 Gti, c’erano le gare della zona Liguria/Piemonte, poi le gare del Nord Italia ed il campionato italiano Supergara mi sono tolto le mie soddisfazioni nel trofeo Peugeot che vinsi per tre volte in periodi differenti (tra la fine degli anni “80 e gli inizi “90)”

…ci fu anche un ruzzolone ad un Rally città di Stradella del 1989 o sbaglio?

“Assolutamente si, la macchina era da Slalom e molto rigida, abbiamo iniziato a saltellare e la ghiaia fece il resto ma non ci ritirammo, la compagnia della spinta ci rimise subito in strada”.

Dopo una lunghissima pausa il ritorno alle gare , come mai?

” Ho smesso a correre gli slalom ed i Rally e mi sarei ripromesso che una volta in pensione avrei iniziato di nuovo. Ho perso troppi amici per cause naturali e cosi dal 2011, con il sogno di correre con Renzo Casazza, ho iniziato nuovamente. C’è anche un video in rete su quel ritorno con un problema all’interfono che è tutto da ridere”

per i curiosi ECCOLO

Allora parlaci di queste prove del Lanterna, partendo dalla prova nuova.

” Mi piacciono tutte, la nuova ha un bel fondo, prova corta ma bella, poi c’è il Monte Penna, dove non sono mai riuscito ad andare forte, ci sono molti antitaglio, una prova lunga e selettiva, molto tecnica, c’è un pò tutto, prima si sale, poi un pezzo bello veloce e poi la discesa finale. Poi la Pievetta che è molto bella in discesa, anche lei corta ma bella”.

Cosi ci puoi dire della location di Santo Stefano d’Aveto e dell’organizzazione?

“Santo Stefano d’Aveto resta un po decentrato ma una volta arrivati hai un paese bellissimo, la gente appassionata e le prove tutte vicine, molti pensano che il Lanterna si debba partire da Genova ma sto male solo al pensiero di andare avanti e indietro per la città ed i suoi semafori dove sei sempre fermo e la gente non ti sopporta, certo se ci sono molte auto a Santo Stefano può esserci il problema di troare un albergo comodo e piazzare le varie assistenze. Gli organizzatori sono bravi, si danno da fare e avere oltre 100 iscritti lo testimonia”.

 

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