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Come dicevamo oggi…è una gara imprevedibile. Così è stato nelle tre prove conclusive di oggi. Il meteo l’ha fatta da padrone, giocando un brutto scherzo ai top driver i quali non ha potuto far niente contro madre natura. Nella ripetizione di Elmenteita vediamo un Sebastièn Ogier all’attacco, cercando di sfoderare il proprio armamentario per abbattere l’armata Tanak. Riesce nell’impresa, ma solo per qualche secondo mentre Neuville, il capolista, allunga il gap ai danni del giapponese Katsuta.

“I distacchi sono molto ampi. Stiamo facendo del nostro meglio. Teniamo una buona velocità e vediamo cosa succede.”

Queste le parole di un Ogier molto concentrato e determinato, ma anche amministrativo. Sa che un errore può costare molto caro in Kenya. Al termine della speciale numero dodici, il distacco del francese è di ben oltre un minuto, a vantaggio del belga in vetta e con solo sei speciali ancora da disputare sembra quasi impossibile colmare il divario. Alla partenza della tredicesima e ultima speciale di giornata le cose cambiano radicalmente. Sfila Sordo. Sfila Fourmaux. La pioggia inizia a cadere. Dopo poco tempo inizia ad abbattersi sugli equipaggi una pioggia battente che rende la superficie davvero scivolosa, come se fosse ghiaccio. Ogier riesce ad uscire incolume dall’acquazzone improvviso, riuscendo a mantenere la concentrazione fino alla fine dei 30km. Sfortuna che ci vede benissimo invece per Ott Tanak. L’estone, provvisoriamente terzo di generale deve fermarsi. Il tergicristallo dal lato guidatore della sua Hyundai non ne vuole sapere di funzionare. Accostatosi per pulire il vetro dal quale non riusciva più a vedere nulla, riparte a tutto gas ma si accorgerà di aver perso ben due minuti una volta arrivato al controllo orario. Furioso, sembra non possa fare più nulla. Con ciò ne beneficia Ogier, che riesce così a scavalcare la Hyundai #8 e a portarsi al terzo posto, con un distacco di 18″ su Katsuta. Neuville che chiude la speciale al 6° posto, avanza comunque con un vantaggio di poco meno di un minuto sul giapponese.

Domani sarà il giorno di chiusura, con cinque speciali senza assistenza. Relativamente corte ma decisive. Come oggi potrebbero manifestarsi situazioni inaspettate. Una gara da vedere fino all’ultimo chilometro!

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