Jaanus Ree/Red Bull Content Pool

La Francia, negli anni 2000, ha monopolizzato il titolo mondiale piloti, prima con Sebastien Loeb, ininterrottamente campione del mondo dal 2004 al 2012 ed immediatamente dopo con l’altro Sebastien, Ogier, dal 2013 al 2020, saltando l’edizione 2019 dove l’estone Ott Tanak aveva momentaneamente fermato la striscia vincente.

Anche in questo 2021 i transalpini sono messi molto bene con Ogier al comando, e ben 37 punti sull’inseguitore Evans, ed ora le gare a fine campionato non sono tantissime ma, indipendentemente dall’esito di quest’anno, la FFSA vorrebbe mantenere la tradizione rallystica vincente.

In questi 20 anni sono molti i piloti transitati nelle gare mondiali ma con il duopolio Loeb/Ogier trovare un terzo sedile, o comunque scalzare questi due fenomeni era alquanto arduo.

Il ciclone Loeb fece esplodere il rallysmo in Francia: Brice Tirabassi (campione Junior 2003), Nicolas Bernardi e Alexandre Bengue furono tra i giovani più promettenti in quella prima parte del nuovo millennio ma nessun riuscì ad affermarsi nel WRC. Più tardi abbiamo visto Quentin Gilbert, Eric Camilli e Stephane Lefebvre ma anche per questi piloti non ci sono stati sbocchi ed hanno ripiegato nelle gare nazionali, per ultimo sembrano aver perso il treno anche i vari Yohan Rossel, Jean-Baptiste Franceschi, Nicolas Ciamin, Laurent Pellier, Loic e Raphael Astier.

I nomi comunque non mancano, anzi forse sono troppi e puntare su un solo pilota è difficile ma ora che Ogier sta, definitivamente, attaccando il casco al chiodo, ci sono già pronti nel WRC due piloti: Adrien Fourmaux e Pierre Louis Loubet, e sembrerebbero loro i candidati a fare il grande balzo nel nome della Francia. I motivi sono presto detti: hanno già conoscenza di parte delle tappe, hanno ultimato la gavetta ed hanno sicuramente degli estimatori. Inoltre la federazione deve continuare ciò che ha fatto, ovvero completare l’ultimo step del WRC, in quanto Loubet (campione 2019 del WRC2) e Fourmaux (campione francese Junior nel 2018) l’apprendistato l’hanno fatto e piuttosto bene. Inoltre, cosa non trascurabile, non ci sono altri transalpini nello Junior WRC anche se a carattere nazionale (e trofeistico) il vivaio sembra ancora molto attivo.

ATTENZIONE AI NORDICI

Ma non sarà facile ed il dominio francese potrebbe interrompersi. Con l’exploit di Tanak e l’arrivo dei figli d’arte (che hanno un forte appeal sui media) non bisogna sbagliare nulla.

Non ci sono marchi automobilistici WRC francesi, con Citroen e Peugeot sarebbe stato sicuramente più semplice, ed attualmente sono solo 3 le case coinvolte ed anche se massimizziamo a 4 piloti per team si arriverebbe a 12 equipaggi con molti posti già occupati.

Nelle categorie Junior notiamo tanti paesi dell’Est europeo con la Finlandia sempre il prima posizione come in passato e con Kalle Rovanpera sembrano ritornare i tempi di poter rivincere il mondiale, i tempi in cui Gronholm lo faceva. Un altro pilota che sembra aver un futuro assicurato è Oliver Solberg, anche se il dualismo in Hyundai tra Neuville e Tanak, potrebbe nuocere al giovanissimo pilota in orbita Hyundai.

Torniamo in Francia con Adrien Fourmaux, che sembra in prima posizione per puntare al mondiale. Il francese ha debuttato con la WRC Plus in Croazia sbalordendo tutti, Malcolm Wilson è anche noto per scovare talenti e sembra dare molta fiducia al francesino che deve sicuramente migliorare su sterrato e prendere confidenza con la futura nuova vettura. Perchè dobbiamo anche mettere in conto che le Plus saranno pensionate e con una vettura nuova per tutti i valori potrebbero livellarsi, e diciamocelo pure, in Ford attualmente chi non punterebbe su Fourmaux? Suninen era già stato accantonato dopo l’errore del Monte-Carlo ma per motivi e accordi pre esistenti dovrebbe ultimare la stagione ma sul suo futuro le speranze sono ridotte al lumicino e restando in Finlandia, ci potrebbe essere un ritorno in squadra di Lappi.

Poi abbiamo Pierre Louis Loubet. Anche lui figlio d’arte, uno dei pochi che sta lottando da solo contro tutti. Il percorso fin qui fatto dal francese è quello giusto, ora deve dimostrare, nell’ultima parte di campionato, di meritarsi un’occasione.

Con il settimo posto in Estonia ha eguagliato la miglior prestazione nel WRC (come in Sardegna 2020) ora potrà correre più sereno e cercare di migliorare ancora, sicuramente vanno evitati banale errori, come al Monte-Carlo o Portogallo, che portano a conseguenze più serie in classifica.

Speriamo di poter fare quanto prima un articolo simile con protagonista l’Italia ma purtroppo non vediamo programmi adeguati e gli anni passano inesorabilmente.

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.