Foto: Jaanus Ree/Red Bull Content Pool

Fine di un’epoca. Al Rally di Monza vedremo in azione per l’ultima volta le World Rally Car (almeno da ufficiali) introdotte ormai nel lontano 1997. Un’epoca di imprese e di grandi sfide iniziata con il dominio Mitsubishi a fine anni 90′ grazie alle gesta del talento finnico Tommi Makinen a bordo delle Lancer. Poi il lungo dominio francese dettato da Peugeot con Gronholm ma soprattutto da Citroen con Loeb e solamente spezzato in due occasioni da Subaru che ha portato a casa due titoli con il compianto Richard Burns e Petter Solberg a bordo delle Impreza. Con la fine dell’era Loeb si è passati al dominio assoluto di Volkswagen con l’altro fenomeno d’oltralpe Sébastien Ogier protagonista con i tedeschi e poi capace di aprire il ciclo delle velocissime WRC Plus facendo tornare al trionfo il marchio Ford con il team M-Sport. E infine Toyota, che ha aperto il suo mini ciclo con Ott Tanak e poi proseguendo l’opera con Ogier e chissà chi in questo imminente finale di Monza.

Colin McRae pilota iconico dell’era WRC amato da diverse generazioni di appassionati di rally

 

 

OGIER SUPER FAVORITO PER IL TITOLO 2021

Chi sarà l’ultimo campione dell’era WRC?? Sono 17 i punti che separano Ogier da Evans, loro due gli unici candidati allo scettro del Mondiale 2021. I punti di differenza non sono pochi e realisticamente servirà un miracolo ad Evans per ribaltare la situazione. Nulla è impossibile, si sa che nello sport alcune volte anche l’impossibile può diventare possibile ma questa volta servirà veramente una bella dose di sfortuna per privare Ogier del suo 8° titolo iridato. Evans dal canto suo dovrà dare il massimo, possibilmente vincendo gara e power stage a meno che Ogier non incappi in un ritiro. E potrebbe non bastare.

La Xsara WRC, la prima vettura con cui Loeb vinse il Mondiale (Foto: Citroen Origins)
LOEB IL RE NELL’ERA DELLE WRC (1997-2021)

La categoria ha trovato in Sébastien Loeb il suo re assoluto. L’alsaziano ha messo in bacheca 9 mondiali rally conditi da ben 79 successi, tutti conquistati nell’era WRC. Dietro l’alsaziano, colui che era considerato l’erede e che ha poi effettivamente mantenuto  le promesse. Sébastien Ogier con le sue (fin qui) 53 vittorie e 7 titoli WRC. Marcus Gronholm è al terzo posto con i suoi 30 successi e i due titoli conquistati con l’allora fortissima Peugeot 206 WRC, una vettura rimasta nel cuore di molti appassionati del Leone proprio grazie ai successi nei rally. Dietro di lui un altro grande interprete della scuola finnica, simbolo dei domini Mitsubishi nei rally: Tommi Makinen 3 titoli iridati e 18 successi. Come dimenticare poi uno dei grandi di questa epopea,  protagonista con il famoso “pendolo finlandese”: Colin McRae, lo scozzese volante con le sue 17 vittorie. Colin ci ha emozionato e il suo ricordo ci emoziona tutt’ora: il suo nome ha avvicinato tanti ragazzi al mondo dei rally. C’è anche un po’ di Italia in queste statistiche grazie a Piero Liatti, primo vincitore storico con le WRC con il successo al Monte 1997 al volante della Subaru Impreza e navigato da Fabrizia Pons. La storia italiana è proseguita con lo stoico Gigi Galli capace di grandi prestazioni e autore di due podi. Poi purtroppo il vuoto assoluto.

Tra le vetture invece la spunta la Volkswagen Polo R WRC potendo contare su ben 43 successi, 31 con Ogier, 9 di Latvala e 3 con Mikkelsen. E’ dunque la Polo la vuerrecì più vincente, meglio della Citroen C4 WRC (36 vittorie) e della Xsara WRC (32 vittorie).

Le Rally1 saranno la nuova top class di vetture nel WRC
UN FUTURO IBRIDO: LE RALLY1

Con l’introduzione delle Rally1 i rally si proiettano verso un cambiamento radicale. E’ solo l’inizio di una rivoluzione che vede coinvolto per la prima volta l’ibrido. Ford (M-Sport), Toyota e Hyundai hanno risposto positivamente abbracciando la causa, le vetture pur essendo meno prestazionali delle WRC Plus promettono una buona dose di spettacolarità e di sicuro non andranno piano viste le potenze a disposizione (fino a 500 CV). Cambierà lo stile di guida dei piloti, cambierà la gestione del mezzo, cambierà la tecnica dei veicoli ma i rally non verranno snaturati. E’ l’inizio di un nuovo ciclo con l’ibrido che attualmente rappresenta una realtà concreta nell’automotive. Nel frattempo però avanza lo sviluppo dell’elettrico che nei rally ha già la sua piccola dimensione grazie alla Hyundai Kona preparata dal team di Hayden Paddon e alla Opel e-Rally Cup che si corre in Germania. Sicuramente il cambio di rotta verso le Rally1 può aprire spiragli futuri per l’introduzione di altre motorizzazioni alternative.

 

 

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.