Foto: Ishaan Bhataiya / Red Bull Content Pool

CS Santosh è il primo pilota indiano ad aver partecipato e concluso una Dakar. Un talento cristallino che si è fatto un nome nel suo Paese diventando campione nazionale Motocross e Supercross. Santosh dopo aver vinto tutto decide di passare ai rally raid, riportando subito vittorie pesanti in patria e debuttando nel Mondiale FIM Cross Country e poi alla Dakar.

Santosh raggiunge il punto più alto della sua carriera nel 2016 quando firma un contratto con la casa indiana Hero che corre nella Dakar. In sella alla moto ufficiale chiude 34° assoluto nel 2018, il miglior piazzamento di sempre per un indiano alla Dakar (battuto poi nel 2021 da Harith Noah).

CS Santosh in azione nella 4° tappa della Dakar 2021 (Red Bull Content Pool)

Nello scorso gennaio però accade il dramma. Santosh sta correndo nella Dakar. Durante la 4° tappa del rally, dopo 135km di prova il pilota indiano cade rovinosamente. Non si tratta però di una caduta come le altre: il centauro del team Hero centra in pieno un masso nascosto nella sabbia a circa 130km/h e viene sbalzato dalla moto subendo un colpo violento alla testa. L’impatto è micidiale, una delle dinamiche peggiori per un motociclista. Sulla scena dell’incidente interviene subito Maurizio Gerini, anche lui caduto a terra pochi attimi prima di Santosh per via dello stesso masso. Poi l’arrivo dell’altro pilota Paul Spierings che cerca di rianimare il collega a terra. Santosh viene subito elitrasportato in ospedale dove resterà in coma per un mese.

“Quando ho aperto gli occhi pensavo mi fossi svegliato da un sogno. Non capivo perché fossi steso in un letto in India, non capivo perché ci fossero insieme la mia ragazza e i miei genitori vicini a me. Non ricordavo nulla della Dakar o dell’anno prima. Il mio ricordo più recente era di un allenamento in Spagna per preparare la Dakar”


Le conseguenze dell’incidente
sono state devastanti. Il trauma cranico riportato era serissimo e descritto come “danno assonale diffuso” ovvero lo stesso tipo di trauma subito da Michael Schumacher e Jules Bianchi nei rispettivi incidenti. Per fortuna nel caso di Santosh si è trattato di uno dei casi meno gravi sui tre livelli classificabili. I primi mesi dopo l’incidente sono stati durissimi per il centauro della Hero che dovuto “lottare” contro il proprio corpo…

“All’inizio è stata veramente dura. Molte cose che dai per scontato per un essere umano, non lo erano per me. Non riuscivo a camminare, non riuscivo a correre ma non riuscivo persino a restare in piedi in equilibrio o seduto su una sedia. La cosa peggiore è che non capivo il perché e mi arrabbiavo con me stesso. Mi guardavo allo specchio chiedendomi cosa diavolo andasse storto. Continuavo a non capire perché non vedevo nulla di strano in me, fisicamente ero ok. E’ stato terribile”

Perdita di memoria sommata a forti difficoltà motorie. Ma i guai per Santosh non erano solamente fisici. Un trauma forte alla testa come il suo può provocare conseguenze persino a livello di sfera privata. Con tanto coraggio, il 38enne di Bangalore ha raccontato anche di come l’incidente abbia prodotto un abbassamento del suo testosterone incidendo sulla sua vita sessuale. Cose che normalmente nessuno racconta. Sommando tutte le difficoltà, in situazioni come queste è facile che si faccia avanti uno dei nemici peggiori con cui si possa avere a che fare nella vita: la depressione.

“Ricordo bene il vecchio CS Santosh. Ero forte mentalmente, non mollavo mai e non mi arrendevo davanti a nessun ostacolo. Ma quel ragazzo, con quel carattere, è morto nell’incidente. E’ difficile accettarlo ma è così. Quando in passato mi sono fatto male, anche con brutte fratture, ho sofferto dolore fisico ma riuscivo a superare tutto con forza e animo. Ma quando cadi e subisci un infortunio serio alla testa come il mio, ti cambia completamente come persona. E sto cercando di accettarlo…”

Con grande lucidità il ragazzo ha spiegato il motivo per il quale è finito dentro quel circolo pericoloso della depressione da cui non è facile uscirne:

“In carriera si vivono tanti momenti difficili, ad esempio quando ci si infortuna, oppure dopo una gara andata male. Queste sono cose che capitano anche ad altri atleti, e per superare le difficoltà del momento, ci si ispira ad altri piloti o atleti che hanno vissuto le tue stesse difficoltà. In molti casi si trae ispirazione dai loro racconti e ci si motiva. Ma quello che è successo a me era un qualcosa di diverso. Mi sono sentito solo. Ho avuto difficoltà a trovare qualcuno con cui paragonarmi, con cui paragonare il malessere che stavo vivendo. Queste storie non vengono raccontate o scritte”

Eppure un esempio alla fine lo ha trovato. Sono venuti in aiuto i rally, in particolare il campione Ari Vatanen. Il finnico ebbe un periodo d’oro durante gli anni dei gruppo B quando era pilota ufficiale Peugeot. Nel 1985 era da tutti indicato come il possibile vincitore finale e le premesse furono ottime visto che vinse i primi due rally stagionali. Il leggendario Ari sembrava imbattibile, venendo da una striscia positiva di ben 5 successi consecutivi. Ma poi le cose iniziarono ad andare male fino al terribile incidente in Argentina: Vatanen perde improvvisamente il controllo della sua vettura a velocità elevata dopo un sobbalzo. L’auto si ribalta più volte disintegrandosi quasi del tutto, Vatanen resta in fin di vita. Nonostante un recupero lunghissimo il campione finnico ne uscì fuori ma poi dovette combattere contro i conseguenti problemi di depressione.

“Ho sempre pensato che un atleta non potesse cadere in depressione, per me era impossibile. Poi ho letto di Vatanen e di quello che ha vissuto dopo il terribile incidente in Argentina dell’85’. L’infortunio l’aveva afflitto mentalmente e ha dovuto lottare contro la depressione. Da sportivo è veramente difficile capire come ci si possa ritrovare in questa condizione. Ma adesso ne ho preso coscienza, sto lottando, e ne uscirò fuori proprio  come Ari”

Ad aprile, CS Santosh aveva iniziato la propria riabilitazione fisica a Bologna in un centro specializzato. I progressi sono stati sempre costanti tanto che l’indiano a luglio si allenava già in bici. Da agosto il grande ritorno sulle moto, non una da corsa, ma in sella alla sua Hero X-Pulse con tanto di roadbook. Un ritorno alla guida emozionante che ha restituito al ragazzo sensazioni positive e di serenità dopo un periodo molto buio. Una sorta di terapia aggiuntiva.

CS Santosh oggi appare in ottima forma. Talmente alta la motivazione del ragazzo che in questi ultimi mesi si era fatto spazio anche il pensiero di un ritorno alla Dakar già dal 2022…

“Con Red Bull avevamo deciso di farmi visitare in Svizzera in un centro specializzato per traumi. Speravo mi dicessero che fosse tutto ok ma sfortunatamente non ho passato i test. Ho dovuto comunicare al team Hero di non poter partecipare con loro alla Dakar 2022. Tornare alla Dakar resta il mio sogno” 

CS Santosh qui nel 2016 durante una sessione di allenamento (Red Bull Content Pool)

La storia di CS Santosh è una di quelle che andava raccontata. Ci sono tanti aspetti belli  nel Motorsport, ma talvolta anche molto negativi che non bisogna ignorare. La storia del ragazzo fa riflettere sulle difficoltà che si incontrano dopo un brutto incidente. E’ una storia difficile ma che racconta di un atleta con una straordinaria forza di reazione, di tenacia, e che gradualmente, con tanto lavoro, punta a tornare il vero CS Santosh. La vicenda fa capire come l’isolarsi in se stessi in situazioni difficili non è mai la soluzione giusta. CS Santosh ha usato tutto quello che gli è accaduto anche per rompere le barriere dell’immagine del pilota visto solo come Supereroe.

Nonostante lo stop alle corse, Red Bull e Hero hanno rinnovato il contratto con CS Santosh. Un bel gesto di vicinanza al ragazzo che sta lavorando duramente per tornare al 100% in sella alle moto. Nel frattempo si gode il tempo libero con la sua famiglia, sperando presto di rimettere casco e tuta in un rally e di scrivere un nuovo capitolo della propria carriera sportiva. 

 

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.