foto da dakar.com

Siamo solo alla 4^ tappa e di cose ne sono già successe parecchie. Sicuramente un 2022 da dimenticare per il team Audi, dove le aspettative erano molto alte soprattutto dalla parte mediatica. Infatti le disavventure di Stephane Peterhansel sono state prese di mira da molti, inneggiando alla poca affidabilità e prendendo di mira il propulsore ibrido della RS Q-Tron. Chiaramente ci dissociamo da ciò e ben venga ci sia evoluzione, tecnica e sviluppo in questa gara che da sempre viene riconosciuta come la più dura al mondo. Diamo tempo al tempo, nella speranza che proseguano lo sviluppo della vettura mantenendo così vivo un altro costruttore che era sparito dai radar da molto tempo.
Torniamo a noi: la tappa di oggi è stata caratterizzata da 465km di prova speciale e 242km di trasferimento. Poca sabbia e qualche duna ha messo alla prova gli equipaggi rimasti in gara con colpi di scena degni di nota.

AUTO – Una mattina piena di sorpassi e colpi di scena. Henk Lategan ha spinto fortissimo per tutto il tempo, mantenendo a bada anche Nasser Al-Attiyah. Purtroppo però la fortuna ha girato le spalle al forte pilota sudafricano; infatti intorno al chilometro trecentodieci, ha danneggiato la posteriore destra ed è stato costretto ad attendere il camion assistenza. Davvero un vero peccato. Ne ha giovato Carlos Sainz che con un colpo di coda ma soprattutto di acceleratore, ha preso la testa della tappa con la sua Audi mantenendo un divario di circa 1′ su Nasser Al-Attiyah. Al termine del tratto cronometrato però “El-Matador” scoprirà che è stato passato dal pilota di casa, Yazeed Al-Rajhi. Il saudita però, nonostante ha vinto la tappa lo vediamo retrocedere al 5° posto. Infatti l’organizzazione ha dovuto penalizzarlo di 2′ per eccesso di velocità. In questo modo Nasser Al-Attiyah diventa automaticamente il vincitore di tappa, seguito da Sebastièn Loeb per soli 25″. Terzo invece Carlos Sainz per 52″ dalla vetta. Buon 4° posto per Seaidan con il Mini JCW, riconfermando la competitività della vettura. Una brutta mattinata invece per Stephane Peterhansel; Monsieur Dakar si è dovuto fermare per aver rotto la sospensione che ha sua volta ha danneggiato il sistema di raffreddamento della sua Audi. Non ha potuto fare altro che aspettare il camion assistenza e chiudere così un mesto 2022. Non da meno anche Nani Roma; lo spagnolo che ha cavalcato KTM per anni, schiacciato il gas della Mitsubishi, in questi anni lo vediamo alle prese con l’Hunter T1 del team BRX. Dopo la buona prestazione di ieri, il forte pilota ha dovuto dare forfait a causa di un problema meccanico al mezzo targato Prodrive.

La generale vede quindi avanzare Nasser Al-Attiyah che guadagna 38′ su Sebastièn Loeb ottimo secondo. Terzo Yazeed Al-Rajhi, che con la penalità di oggi è braccato dalla Toyota di De Villiers per 2″. Altra Toyota del team Overdrive entra nella Top-5 con Alvarez per un distacco complessivo dalla vetta per 53′.

MOTO –  Ancora egemonia Honda? Oggi Joan Barreda Bort ha tirato alla grande, giocandosela tutto il tempo con il nostro Danilo Petrucci e Pablo Quintanilla. Lo spagnolo alla fine la spunta, vincendo la tappa per 3’37” sul compagno di squadra. Inizialmente Il nostro “Petrux” era terzo con poco più di 6′ di svantaggio dal capolista. Purtroppo anche lui è incappato in una penalità per eccesso di velocità e lo vediamo retrocedere al 15° posto.

“E’ stato una figata! Una tappa velocissima e bellissima. Non me ne frega un c**** della penalità e sapete perchè? Perchè mi sono divertito un sacco!” 

La prende così il Danilo nazionale e ci fa capire quanto lo stanno appassionando le ruote tassellate. A questo punto gioisce Rui Goncalves che porta la Sherco sul podio, seguito dal compagno di squadra Lorenzo Santolino.

Nella generale vediamo ancora Sunderland in testa, per 3′ su Walkner. Van Beveren mantiene la Yamaha al terzo posto nonostante la prestazione sottotono di oggi. Sanders è 4° braccato però da Lorenzo Santolino poco distante da lui.

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