© ACM /Olivier Caenen

Giornata dalle forti emozioni quella che abbiamo vissuto oggi al Rallye Monte-Carlo. Al termine delle cinque prove speciali disputate oggi, è Sébastien Ogier su Toyota Yaris Rally1 a comandare la classifica generale, accompagnato da Benjamin Veillas alle note.

Dopo lo smacco subito ieri, dove il nativo di Gap si è dovuto inchinare di fronte alla Ford Puma di sua maestà Sébastien Loeb, il portacolori Gazoo Racing ha utilizzato tutte le carte presenti nel suo mazzo per recuperare il divario, forte di una Yaris che è sembrata più bilanciata sulle prove di oggi rispetto a quelle di ieri, compreso un miracoloso recupero nel corso della mattinata, che poteva ribaltare completamente la storia della gara monegasca.

ARMI PARI – Il pomeriggio si apre con la ripetizione della veloce Saint-Jeannet / Malijai che riporta in auge Kalle Rovanpera. Risolti i problemi di sottosterzo che affliggevano ieri la sua Toyota, il finlandese fa segnare il suo primo scratch di stagione. Loeb è immediatamente alle sue spalle, ma il terzo posto di Ogier permette al 9 volte iridato di recuperare solo 4 decimi nei confronti del suo acerrimo rivale.

Ma è sulle mitiche strade del Sisteron che va in scena la sfida ad armi pari tra i primi due della classifica. Loeb azzarda la scelta di gomme, decidendo di affrontare la temibile prova ghiacciata con 4 gomme soft. Ogier, pronto a scattare con due gomme da neve, copia la tattica del connazionale a pochi minuti dalla partenza. La scelta si rivela non di certo la migliore in assoluto, sarà infatti Rovanpera a staccare il miglior tempo, ma nella lotta a due per la leadership, è Seb II ad uscirne vincente. Sono ben 16,1 i secondi rifilati al portacolori M-Sport, che comincerà la giornata di domani con 21,1 da recuperare nei confronti di Ogier. Non una sentenza definitiva, ma un buon vantaggio per cominciare a pensare di amministrare una gara fino ad ora davvero emozionante e piena di colpi di scena.

SPROFONDO HYUNDAI – Colpi di scena che non sono mancati, come l’uscita di Elfyn Evans quando era in odore di colpo grosso, o l’incidente di Oliver Solberg, presagio di una giornata che sarebbe diventata ancora più cupa per Hyundai. Il ritiro di Ott Tanak ed i problemi ad una sospensione di Thierry Neuville, miracolosamente ancora in gara anche se a più di sette minuti dal leader, sono più di un campanello di allarme. La I20 non è al livello di Yaris e Puma, in tanti lo sospettavano, ma questi due giorni ne hanno dato la conferma, non di certo definitiva, ma molto preoccupante per le ambizioni mondiali dei due “galli” coreani.

Detto di Ogier e di Loeb, il terzo posto sorride alla seconda Ford di Craig Breen. L’irlandese sente aria di podio, dall’alto dei suoi 37,8 secondi di vantaggio nei confronti del “bollito” Rovanpera, quarto assoluto e vincitore della palma di migliore pilota di giornata, con ben 5 posizioni recuperate rispetto alla giornata di ieri.

Gus Greensmith è quinto assoluto, nonostante una giornata tutt’altro che semplice. Dopo la gloria di ieri, il britannico è stato vittima di una foratura questa mattina e di problemi di gioventù della sua Ford Puma, ma l’essere nei primi cinque rappresenta comunque un ottimo risultato per il meno quotato dei piloti M-Sport.

Dopo Neuville, c’è spazio per i protagonisti della WRC2 Open nella Top Ten. Andreas Mikkelsen è settimo assoluto, anche se una foratura ha pesantemente ridotto il suo vantaggio nei confronti di Erik Cais, che ha approfittato delle disgrazie del norvegese e dell’uscita di strada di Yoann Rossel per salire in ottava posizione assoluta, secondo di categoria e primo di WRC Junior. Nono è Gregoire Munster su Hyundai, mentre lo stesso Rossel è decimo.

Tra gli italiani, Mauro Miele e Luca Beltrame su Skoda Fabia R5 svettano tra i WRC2 Masters davanti a Olivier Burri e Freddy Loix. Il varesino è 18esimo assoluto, mentre il migliore dei nostri è Matteo Gamba, non nuovo a prestazioni di livello al Monte-Carlo, attualmente 16esimo. Alessandro Gino è 20esimo, mentre Roberto Daprà è terzo assoluto di classe RC4.

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