Sebastien Loeb - Isabelle Galmiche (Joerg Mitter / Red Bull Content Pool)

Sebastien Loeb batte Sébastien Ogier. Nella guerra dei due mondi messa in scena in questo indimenticabile Rally di Montecarlo, è l’alsaziano a trionfare con la sua Ford Puma Rally1, ribaltando ogni pronostico.

Succede tutto questa mattina, sulla penultima speciale, quando Ogier, fino a quel momento “in gestione” del suo vantaggio sull’acerrimo rivale, subisce una foratura che rende la sua Toyota Yaris inguidabile e gli fa lasciare sulla strada più di 30 secondi, permettendo al portacolori M-Sport di riacciuffare sul filo di lana una insperata leadership.

Ogier ci ha provato nel corso della Power-Stage a tentare un recupero impensabile per qualsiasi altro pilota, ma il francese ha buttato via le residue speranze per partenza anticipata, subendo 10″ di penalità. Senza quella penalità, Loeb avrebbe comunque vinto la gara, con soli 5 decimi su Ogier!

C’è gloria non solo per Loeb, ma anche per Isabelle Galmiche, prima navigatrice donna a vincere un appuntamento del WRC dopo la nostra Fabrizia Pons, che trionfò proprio qui nel 1997 insieme a Piero Liatti su Subaru Impreza WRC.

M-Sport si dimostra una incredibile realtà. Difficilmente Wilson e Millener, dopo i fasti di Ogier del 2017 e 2018, si sarebbero potuti aspettare di trionfare all’esordio della nuova era Rally1 con il Cannibale alla guida, corteggiato in tempi non sospetti dallo stesso Malcolm ed ora sul gradino più alto del podio monegasco con una vettura creata e concepita dal loro team. L’ennesimo capolavoro, come lo fu la Ford Focus di McRae nel 1999, la Ford Fiesta in versione 2011 affidata ad Hirvonen e quella 2017 nelle mani di Ogier e Tanak.

Una gara meravigliosa, inaspettata, tremendamente competitiva ed imprevedibile, nonostante un meteo clemente che rispetto al passato è stato un fattore che ha si rimescolato le carte ma in modo meno decisivo del solito. E’ vero che sulla frase precedente saranno in tanti a non concordare, chiedere ai vari Ott Tanak, Takamoto Katsuta, Elfyn Evans, tutti “vittime” del gelo direttamente o indirettamente.

Proprio la nuova generazione dei piloti del WRC ha dovuto inchinarsi di fronte alle due leggende, capaci di 17 titoli iridati negli ultimi 18 anni, un ventennio di dominio probabilmente irripetibile. Chi per colpe loro, leggasi la squadra Hyundai tutta, chi per errori di guida o setup, come Evans e Kalle Rovanpera, che ha chiuso l’avventura monegasca al quarto posto dopo aver buttato un giorno e mezzo di gara a trovare l’affinità con la nuova Yaris Rally1.

M-Sport sorride anche per il terzo posto di Craig Breen, riempiendo il podio con un’altra Ford come fecero Ogier e Tanak 5 anni or sono al battesimo delle WRC Plus. Se poi Gus Greensmith conclude l’avventura francese al quinto posto, non si può che parlare di vero e proprio trionfo per i britannici.

Thierry Neuville chiude sesto, la cui unica consolazione di questa gara è la vittoria della speciale numero 15, la prima dell’anno. Settimo è Andreas Mikkelsen, vincente in WRC2. Ottavo è Erik Cais, mentre Takamoto Katsuta e Nikolay Gryazin chiudono la Top Ten.

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