photo by erzbergrodeo

Una gara attesissima da tutti gli appassionati ma anche dai tantissimi piloti che prendono parte al Campionato del Mondo Enduro Estremo. Dopo uno stop forzato, l’Erzberg Rodeo che è andato in onda l’ultima volta nel 2019, torna più splendente che mai. Oltre mille piloti iscritti, hanno atteso il momento di varcare i cancelli della cava artificiale per potersi battere. Le danze si sono aperte con la famosa gara in salita, dove in tantissimi hanno intrapreso la sfida per arrivare nel minor tempo possibile sulla vetta. La Roket Ride ha visto protagonista la promessa italiana dell’hard enduro: Sonny Goggia. Il nostro connazionale dopo aver strappato il secondo posto, si è contraddistinto nel Prologo. Per chi non lo sapesse, determina in base al tempo di percorrenza la fila di partenza nel Main Event. Solo cinquecento piloti hanno accesso alla gara principale. Il nostro Sonny dopo un settimo posto nella prima run, ha stabilito addirittura il primo tempo nella seconda e ultima run aggiudicandosi la prima fila.

Heinz Kinigardner ha come sempre avuto l’onore di dare il via alle dieci file alla base della cava. Le vaste pozze d’acqua non sono mancate, ma il caldo è stato il punto cruciale di questa edizione. La prima partenza in linea ha regalato emozioni sin dalle prime salite. Billy Bolt ha preso subito le redini della corsa, ma non ha potuto niente contro la forza e la velocità di Manuel Lettenbichler. Il tedesco ha superato il pilota Huqvarna poco prima del primo checkpoint ed è riuscito a mantenere la testa della corsa per tutto il percorso. Al contrario di tutte le aspettative, la vera difficoltà per lui è stata la sezione “Highway”.

“Sono stato il primo ad entrare e la cosa mi ha messo in difficoltà. Senza tracce da seguire ho agevolato il lavoro degli altri dietro di me.” 

In questo punto Mario Roman era davvero vicino al tedesco, al contrario invece di Billy Bolt che ha perso terreno portandosi a rincorrere al 4° posto. Il pilota spagnolo tuttavia ha dovuto affrontare una gara completamente in salita, dovendo effettuare diversi sorpassi per essere partito nelle retrovie. Dopo essersi portato a soli tre secondi dal leader, non è riuscito ad alzare ulteriormente il ritmo per tentare il sorpasso. Superate anche la Carl’s Dinner e la Dynamite – storicamente tra le sezioni più difficoltose e che in più edizioni hanno saldato le classifiche finali – Manuel Lettenbichler ha tirato un sospiro di sollievo vedendo davanti a se il solo ed ultimo checkpoint.

“Ho pensato: oh amico, ci siamo.” 

Quando il cronometro ha segnato due ore e cinquantotto minuti, ecco che si vede spuntare sotto la bandiera a scacchi la KTM ufficiale. Sette anni dopo la vittoria del padre Andreas, il cognome Lettenbichler ritorna nell’albo doro, sancendo il primato come vittoria di padre/figlio nella stessa corsa. Al secondo posto arriva poco dopo Mario Roman e dietro di lui il canadese Trystan Hart. Gara sfortunata invece per Graham Jarvis; dopo essersi imbattuto in un guaio meccanico nelle prime fasi di gara, ha dovuto posticipare la sua partenza di ben un ora. Risalito fino alla 18^ posizione all’interno della Carl’s Dinner, non è riuscito a completare la corsa dentro le quattro ore limite, così come il nostro Sonny Goggia. Solo in otto su cinquecento sono riusciti a tagliare il traguardo.

CLASSIFICA FINALE:

1. Manuel Lettenbichler (GER) 

2. Mario Roman (ESP)

3. Trystan Hart (CAN) 

4. Billy Bolt (GBR) 

5. Alfredo Gomez (ESP) 

6. Michael Walkner (AUT) 

7. Wade Young (ZAF)  

8. Matthew Green (ZAF) 

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