Svezia, Croazia, Portogallo, Safari ed Estonia, 5 successi su 7 Rally disputati, 21 anni e Kalle Rovanpera vince ovunque, indipendentemente dalla posizione di partenza, vince sulla neve svedese, sugli asfalti umidi della Croazia, su ogni tipo di sterrato, lento, veloce, polveroso, non importa se si è fenomeni.

Che Kalle fosse un fenomeno l’avevano scritto in tempi non sospetti, bastava vederlo sugli sconosciuti sterrati italiani per capire che campione si celasse, non ancora maggiorenne, dietro al volante. Qualcuno ci diceva di andare piano con il termine “fenomeno” ed anche quest’anno abbiamo visto critiche al campioncino dopo la gara monegasca, beh non serviva certo la vittoria dell’Estonia per consacrarlo un futuro campione.

Piuttosto la domanda resta la medesima, tolto Rovanpera ci sono piloti meritevoli del mondiale? Questa domanda ce la facemmo dopo il Monte-Carlo con Loeb ed Ogier, oramai ex campioni, ad umiliare la concorrenza. Senza i due “mostri sacri” qualcuno poteva pensare ad un mondiale aperto ed altri, i più lungimiranti, ad un futuro erede.

La domanda esatta è questa: Kalle Rovanpera farà come Loeb ed Ogier e dominerà incontrastato per anni?

In Estonia, non partiva favorito (come non lo era al Safari, in Croazia od in Portogallo) ed ancora una volta ha vinto e lo ha fatto dominando, ha lasciato solo il Venerdi mattina al compagno Evans e dopo è partito il solito monologo di prove speciali vinte, e più erano difficili e più è emerso.

Freddezza nordica, sensibilità unica e sono scomparsi gli errori d’esuberanza del passato, la Toyota si è assicurata il futuro.

Nelle fasi finali della gara è arrivata la pioggia a complicare la situazione, ne approfitta Esapekka Lappi che vince le prove #22 e 23.

“Power Stage” in condizioni estreme. Cambia la classifica assoluta con la Toyota di Esapekka Lappi che sopravanza la Ford Puma di Adrien Fourmaux, guadagnando la sesta piazza. Vince in maniera folle ed incredibile la Toyota Yaris di Rovanpera, secondo posto per Evans e podio, a sorpresa, della Skoda Evo di Andreas Mikkelsen bravo a sfruttare la prima posizione di partenza.

Classifica assoluta con Rovanpera (Toyota), Evans (Toyota) e Tanak (Hyundai) a prendersi il podio. Poi Neuville (Hyundai), Katsuta (Toyota), Lappi (Toyota) e Fourmaux (Ford) nelle prime sette posizioni.

 

Da segnalare l’incidente di Marco Bulacia (Skoda) sulla ps 23, era decimo assoluto, peccato per il boliviano, autore di una grande gara, che lascia la posizione alla Skoda di Lindholm, terzo in WRC2. Restando nel WRC2 vince il norvegese Mikkelsen (Skoda) dopo un bel duello con la Hyundai i20 di Suninen, deciso sull’ultima prova con Suninen in difficoltà con il motore.

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