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I costi dei Rally, sempre più proibitivi, hanno visto i piloti privati abbandonare la serie iridata, di conseguenza era prevista la carenza di iscritti al Rally Nuova Zelanda, gara tra le più belle ma logisticamente sconveniente.
Sono cosi 29 iscritti: 11 Rally1, equamente suddivisi con 14 equipaggi extra continentali e 15 oceanici.
La gara sarà esclusivamente seguita per il campionato mondiale piloti/costruttori del WRC, con il WRC2 che non offre grandi spunti d’interesse.
La principale novità è il ritorno di Sebastien Ogier, con Benjamin Veillas, la gara neozelandese era una di quelle preferite dal campione francese e senza concomitanze sul campionato del plurititolato.
Ogier, che avrà un buon ordine di partenza, potrebbe anche adoperarsi per i compagni di squadra Toyota, sia per far arrivare il titolo piloti a Kalle Rovanpera o per aiutare Evans nel duello contro i piloti Hyundai.
Ma questo fine settimana andrà di scena l’Acropoli e qualcosa potrebbe districarsi. Toyota arriverà in Nuova Zelanda per fare bene, la gara dell’Oceania manca dal campionato WRC da ben 10 anni, nel 2012 vinse Loeb, una gara dove i valori dovrebbero essere livellati per la poco conoscenza del percorso (Paddon escluso, che corre nel WRC2).
La Toyota si presenta con Rovanpera, Evans, Katsuta e Ogier mentre Hyundai, forte di due vittorie consecutive, schiera: Tanak, Neuville e Solberg. La Ford Puma M-Sportresta sempre la più numerosa con: Breen, Greensmith, Fourmaux ed il ritorno di Lorenzo Bertelli con Simone Scattolin, unici italiani al via.
Nel WRC2 favorita la Hyundai di Hayden Paddon, come maggiori avversari il polacco Kajetanowicz (Skoda), tra gli europei anche il tedesco Kremer (Citroen C3) e lo spagnolo Diaz Aboitiz (Skoda).
La gara nazionale vedrà al via la categoria AP4 con macchine particolari come l’Ausi S1 o la Mazda 2, un modo per confrontarsi con le tradizionali vetture Rally2.
Gara che si svolgerà tra il 29 Settembre ed il 2 Ottobre.
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