Nadia Rastelli ha debuttato nel 2022 ed in questi 12 mesi ha fatto molta esperienza, correndo ben 10 gare, con piloti ed auto differenti, per lei è sufficiente indossare un casco e la tuta, e tutto il resto del mondo non esiste e come ama definirsi quando naviga “una sinfonia di note nate da una passione che sta crescendo passo dopo passo”.

Nata in Svizzera, classe 1994 ma residente in Italia come professione  fa la commessa ma al di fuori del lavoro ama definirsi pazzoide, e, all’età di 28 anni, decide di intraprendere la strada di navigatrice, distinguendosi dalla famiglia che corre anch’essa ma a piedi, dunque la voglia di sfidarsi è nel DNA.

Ma come nasce questa passione? Ce lo siamo fatti raccontare:

“Nel 2016, costretta ad abbandonare il progetto Time attack (campionato italiano su pista) come pilota sulla vettura Citroen Saxo Vts 16 valvole, ho avuto l’opportunità di incominciare la mia passione all’autodromo di Franciacorta nel 2021, affiancandomi ad un ragazzo con il sangue del mondo dei rally, e, a forza di accompagnarlo alle sue gare non resisto e mi riavvicino al mondo dei motori, questa volta sedile di destra. Sentire l’odore della benzina, il rombo dei motori, la scarsa aderenza in curva mi metteva adrenalina, ma, allo stesso tempo, una carica ed un’energia e mi dava la sensazione di pace e tranquillità”.

Come arriva il debutto?

“Inizio così il corso da navigatrice presso la scuderia PROMO SPORT RACING di Danilo Colombini ed è così che insistendo un po’ riesco a convincere Danilo a farmi esordire, cosa che avviene nel marzo 2022 al Camunia Rally, e da lì che tutto inizia. Da quel giorno continuo a correre, inizia la mia crescita e vengo contattata da altri piloti per gare casalinghe e gare che mi costringono a fare sacrifici. Ma sono contenta, la passione comporta sacrifici”

Paura prima d’iniziare?

“Direi quella di non trovare un sedile su cui riuscire a correre, non conoscendo molto l’ambiente ma, una volta trovato il pilota che mi desse l’opportunità, la paura era quella di non esserne all’altezza, di sbagliare nota, di non stare al giusto ritmo,  anche se  sbagliando s’impara e le “critiche” dei miei piloti finora mi sono servite per crescere, migliorare e cercando d’appendere qualcosa da ognuno di loro. Ma una volta indossato casco, tuta, ecc, il respiro cambia le gambe tremano per l’adrenalina e la testa e ferma sui 5″ prima del via, e da lì i pensieri svaniscono come tutti i dubbi, la testa è bassa, reclinata sulle prime tre note, sguardo al semaforo e al cronometro che sta per scattare con il ritmo della prima nota”.

L’esperienza è limitata ma quale è stata la gara più bella?

“Non c’è una gara brutta ed una bella per la mia idea. Ogni gara che ho concluso quest’anno in positivo come il Camunia, bisogna dire che il debutto resta indimenticabile ha dato il via a tanto altro…poi Prealpi, Valtellina che è stata la gara di casa, li hai sempre un qualcosa in più d’emozione, in quanto amici e parenti sono lì a guardarti, aspettarti e tifarti. Poi sulla “culona” (Renault Clio S1600) per la prima volta, era qualcosa di inaspettato, un sogno che si avvera. Come non ricordare il Mille miglia sulla Skoda R5 non riuscirei nemmeno a descrivere la felicità, ho disputato anche San Martino e Como, dove ho ottenuto il primo podio di classe.  Bassano e  2 Laghi, sono le ultime due gare stagionali, che hanno portato comunque belle soddisfazioni. Ci sono anche quelle finite male come Alba e Valli Ossolane. Quelle hanno portano la consapevolezza di doversi fermare ma la voglia di ritornare l’anno prossimo per rifarle e riuscire a concluderle”

Una soddisfazione personale?

“A Como è stata la prima gara vinta con Colombini, abbiamo sfidato un equipaggio che non pensavamo di riuscire a tenere dietro, avevamo da affrontare la notte con i nostri avversari che correvano le prove di casa. L’emozione di vederci primi in 6 prove su 7 è stata davvero unica ed indescrivibile”.

Ringraziamenti particolari?

“Devo ringraziare ogni pilota che mi ha dato l’opportunità di correre al loro fianco e di avermi insegnato qualcosa a ogni gara. Devo anche ringraziare la navigatrice Nicole Magni, che in ogni gara mi sostiene, e che dal corso navigatori ci affianchiamo per qualsiasi cosa e che con lei è nata un’amicizia speciale, e un grazie alla mia famiglia che da casa fa sempre il tifo”

Obiettivi, nuovi traguardi e sogni nel cassetto?

“Ad inizio anno 2022 l’obiettivo era di fare una gara. Dopodichè ho comprato un pacco di quaderni note con l’obiettivo di utilizzarli, poi il pacco successivo è così via. Il sogno nel cassetto, che non pensavo di raggiungere così in fretta, era di salire sulla Renault Clio Super 1600, che è arrivata nella gara di casa con Colombini, e poi con Frare al San Martino di Castrozza, una vettura che mi incuriosiva e che mi ha affascinato e sulla quale non vedo l’ora di poter aver l’occasione di riavvicinarmi.  Gli obiettivi per il 2023 sono due: un rally su terra e una gara femminile. Vedremo cosa riuscirò a portare a casa e cercando di fare tutto per arrivarci”.

Sei neofita ma hai consigli per chi volesse iniziare questo sport?

“Il ruolo del navigatore non è solo dettare note al pilota sulla vettura, ma diventa un tutt’uno, dove si condividono paure, felicità, momenti di tensione, di rabbia , d’illusione.  Ricordiamoci che la base di questo sport dev’essere il divertimento. Quest’anno ho versato molte lacrime di delusione, ma anche di gioia e felicità, consiglio di dirvi: buttatevi senza troppe paure, alla fine se non ci si prova è già un fallimento non averlo fatto! Spero di vedervi allo start della prossima  prova allora”.

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.