Una rivoluzione per il Team Rossi 4×4 che gareggerà sulle dune del deserto con un motore con un’alimentazione ibrida combinata con l’idrogeno. La scuderia aretina ha ufficializzato la partecipazione all’impegnativa Carta Rallye, una gara in Marocco con partenza il 12 marzo da Guelmin e arrivo il 18 marzo a Merzouga, dove sarà presente con un’assoluta novità in grado di abbinare risparmio di carburante, energie alternative e riduzione delle emissioni. Il Nissan Patrol, già guidato dal pilota Stefano Rossi in tre edizioni della prestigiosa Africa Eco Race, sarà infatti dotato di un dispositivo in grado di autoprodurre idrogeno che verrà immesso nel sistema di alimentazione con la finalità di migliorare la combustione, le prestazioni e i consumi, oltre che di abbassare notevolmente i gas inquinanti.
Questa scelta rappresenta un unicum nel panorama nazionale che permetterà ad un mezzo storico dai consumi elevati di benzina di essere convertito e di acquisire così un’identità moderna e fortemente ecosostenibile. Il dispositivo di ultima generazione è stato realizzato dalla ditta trevigiana HydroMaverich ed è stato fornito in esclusiva al Team Rossi 4×4 che lo
testerà direttamente in uno scenario duro e impegnativo, sulle piste e sulle dune del Marocco. L’idrogeno autoprodotto permette di rendere il motore ibrido e di ridurre e distruggere i depositi carboniosi all’interno dello stesso motore con un processo chimico di combinazione con il carbonio, conseguendo benefici per l’ambiente per la riduzione di consumi di carburante e di emissioni nocive. Questo progetto verrà illustrato in anteprima nazionale sabato 18 febbraio, alla Casa dell’Energia di Arezzo, in un evento che fornirà l’occasione anche per presentare le nuove grafiche e i nuovi componenti del Team Rossi 4×4 in vista della partenza per la gara africana. «Il nostro team è, da sempre, proiettato verso il futuro e impegnato con le proprie azioni a lanciare messaggi positivi – commenta Stefano Rossi. – L’attenzione all’ambiente è una responsabilità che impegna ognuno di noi e, di conseguenza, abbiamo scelto di abbinare la nostra passione per gli sport automobilistici con un investimento per la produzione di energia pulita e per la riduzione dell’inquinamento. Il tutto, senza prevedere una macchina nuova, ma attraverso la conversione dello storico e identificativo mezzo che ci ha accompagnato nelle precedenti edizioni alla Africa Eco Race».

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