Continua la ricerca del feeling tra il pilota di Arcugnano e la Skoda Fabia Rally2 Evo, reduce da un fine settimana nel quale è riuscito ad identificare il suo tallone d’Achille.

Arcugnano (VI), 28 Marzo 2023 – Per uno abituato a giocarsi i tre gradini del podio assoluto è naturale che parlare di un nono, seppur in un contesto con oltre una trentina di avversari contro i quali lottare, non possa essere considerato un risultato gratificante, da accogliere con gioia.
Il nuovo anno di Luca Ferri, recentemente impegnato al Camunia Rally, si collega a quanto vissuto nelle ultime due stagioni, con la principale differenza di aver iniziato a fare chiarezza su quali sono i principali settori sui quali concentrarsi, sui quali migliorare con maggiore incisività.
Il pilota di Arcugnano, al volante della Skoda Fabia Rally2 Evo di Delta Rally con Alessio Angeli al proprio fianco, apriva con un buon ottavo assoluto la prima giornata, quella del Sabato.
Il nono parziale, sulla ripetizione di “Sisem” in notturna, era una buona base di partenza per togliere la classica ruggine invernale, mirando ad un cambio di passo per la Domenica.
Il primo giro a “Valsaviore” e ad “Astrio” non portava i frutti sperati con il portacolori di CR Motorsport che si allontanava dal passo dei migliori, avvicinandosi ai margini della top ten.
La situazione non migliorava nella ripetizione dei due tratti cronometrati che vedevano Ferri scendere dall’ottavo del Sabato sera al decimo, quando mancavano pochi chilometri al termine.
L’ultimo passaggio sulla “Astrio” consentiva al vicentino di chiudere nono nella generale, in gruppo RC2N ed in classe R5 – Rally 2, alimentando ulteriormente la sua determinazione.

“Non sono soddisfatto” – racconta Ferri – “e chi mi conosce sa bene quanta rabbia ho dentro per non riuscire a trovare il giusto feeling con questa vettura. Sulla quarta o sulla quinta, non ricordo esattamente, su una sinistra che pensavo di fare piena l’auto mi è partita sulle quattro ruote. Siamo finiti addosso ad un rail, dalla parte di Alessio, ma fortunatamente abbiamo impattato contro delle gomme di protezione, senza fare alcun danno di meccanica. Una gara velocissima, tanto bella quanto ben organizzata. Sentirmi dire che dovrei essere contento per aver chiuso nono, con oltre trenta avversari, non mi rende felice perchè voglio ritrovare la fiducia che avevo con altre vetture in passato. Sto lavorando per tornare presto competitivo.”

Uno stato d’animo comprensibile per un Ferri che ci aveva abituato ad essere protagonista delle cronache a suon di vittorie ma alcuni spunti tecnici, emersi dal Camunia, fanno ben sperare, avendo identificato quali sono i principali punti sui quali continuare a lavorare.

“A fine gara non ero stanco” – aggiunge Ferri – “e questo significa che stavo andando piano ma me ne rendevo conto. Grazie al team ed ai consigli dell’ingegnere abbiamo capito che la frenata è uno dei principali problemi. Stacco troppo presto perchè la vettura, coricando molto sull’anteriore, non mi permette di capire se sta o non sta. Ero abituato ad auto molto più rigide quindi non riesco a trovare la giusta sensibilità. Fatico a capire fino a che punto si può stare in appoggio e, con un volante così leggero, non riesco a capire il grip della gomma, specialmente sull’anteriore. Abbiamo ancora tanto da fare ma, potete starne certi, non mollo di un centimetro e, grazie ai consigli dell’amico Giandomenico Basso, troveremo il giusto compromesso per me.”

Ufficio Stampa: Fabrizio Handel

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