Elfyn Evans-Scott Martin (Jaanus Ree / Red Bull Content Pool)

Elfyn Evans e Scott Martin su Toyota Yaris Rally1 vincono il Rally di Croazia. Il gallese centra il suo primo successo nell’era ibrida davanti alla Ford Puma di Ott Tanak e alla Hyundai I20 di Esapekka Lappi.

A VOLTE RITORNANO – Alla fine vince il meno quotato di casa Toyota, o almeno così deve averla pensata Latvala quando, alla vigilia della trasferta croata, ha dovuto scegliere chi escludere tra Evans, Rovanpera e Ogier per la classifica costruttori. Noblesse oblige nei confronti di Hyundai, presentatasi al via con i soli Lappi e Neuville e con Breen nel cuore.

Non si può biasimare il team manager finnico, che ha preferito il vincitore del 2022 ed il mattatore di questa prima parte di stagione rispetto al #33. Scelta che si sarebbe rivelata corretta, se nel giro di pochi minuti una buca con successiva foratura non avesse sgretolato  le ambizioni di Rovanpera, ancora a caccia del primo successo stagionale, e di Ogier, che cullava il sogno di vincere anche qui dopo i trionfi monegaschi e messicani.

Evans ha però vinto con merito, non per demerito degli altri. Ha messo pressione a Neuville il sabato portandolo all’errore, è stato freddo quando Tanak è entrato in modalità full-attack fino a che la Puma glielo ha permesso, ed ora vede con rinnovato ottimismo la sua stagione.

TANAK C’E’ Ott ha tirato fuori il… Puma che c’è in lui. Il secondo posto finale è farina del suo sacco più che della vettura di casa M-Sport. Dopo i problemi in Messico, anche la Croazia si è rivelata una gara abbastanza difficoltosa per l’estone, affetto da noie all’idroguida nelle prime battute di gara, a cui si sono susseguiti problemi alla trasmissione ed al freno a mano che ne hanno interrotto il tentativo di recupero nei confronti della Toyota di Evans. Un secondo posto che vale comunque oro in ottica mondiale.

#CB42 – Tutti hanno sognato una pagina da libro cuore in casa Hyundai, ma la vita si sa, non va come pianificato. Per nessuno dei piloti in gara è stato facile affrontare questo weekend dopo l’incidente di Breen, ancora meno per il suo team. Thierry Neuville aveva dato l’impressione di poter davvero trionfare qui, ma un errore in frenata lo ha escluso dai giochi. La vittoria della Power-Stage rappresenta una magra consolazione per lui. Esapekka Lappi ha fatto quello che ha potuto, un terzo posto che fa morale ma senza mai spaventare chi gli è stato davanti. Le sensazioni in casa Hyundai sono le solite: di occasione buttata e di rimpianto, amplificate ancora di più dalla perdita che effettivamente hanno subìto: un amico, prima che un compagno di squadra.

LOTTA GENERAZIONALE – Medaglia di legno per Kalle Rovanpera, che nella sfida per il quarto posto ha la meglio sul suo plurititolato compagno di squadra Sebastien Ogier. Con Latvala che ha lasciato liberi di lottare gli ultimi due Campioni WRC, il giovane finnico si è dovuto guadagnare sul campo il quarto posto, esattamente come fece in Svezia nella prima stagione tra le Plus. Nel 2020, Rovanpera sconfisse Ogier conquistando il primo podio nel WRC in carriera e la consapevolezza di poter battere il migliore di tutti, oggi ha voluto mettere in chiaro come il #1 sulla vettura sia attualmente suo. Una vittoria di Pirro, che senza la foratura ci avrebbe regalato un duello senza esclusione di colpi (e con più motivazione nel corpo dell’uomo di Gap) per il successo finale.

Sesto posto finale per Takamoto Katsuta, seguito da Pierre-Louis Loubet in settima posizione con la seconda Ford Puma Rally1. L’ottavo posto è di Yohan Rossel su Citroen C3 Rally2, vincitore di WRC2 che ha avuto la meglio sull’arrembante e sempre spettacolare Nikolay Gryazin su Skoda Fabia. Decimo posto per Oliver Solberg, che nella Power-Stage finale è riuscito a sopravanzare il campione uscente Emil Lindholm, sempre su Skoda Fabia.

La carovana WRC torna ora su terra, in Portogallo, dove si terrà il quinto appuntamento del mondiale, dall’11 al 14 Maggio prossimi.

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