#201 N. Al-Attiyah - photo by W2R

Come ben sappiamo i rally raid sono sempre stati visti come una specialità da “pazzi furiosi“. Le lunghe distanze, sommate a climi estremi e fondi tutt’altro che semplici, compongono la ricetta perfetta per una gara indimenticabile sotto tutti gli aspetti. Chiaramente nell’immaginario collettivo il sinonimo di Rally Raid è Dakar, ma come ben sapete ci sono altre gare che non sono proprio le più semplici. Da poco tempo è stato istituito – finalmente direi – il Campionato del Mondo Rally Raid. La prima tappa doverosa: la Dakar. Poi si passa all’Abu Dhabi Desert Challenge e come terzo appuntamento i piloti devono darsi battaglia nelle lande desolate del Messico, scansando enormi cactus e aprendo il gas a fine corsa su un fondo non proprio prevedibile.

Al Sonora Rally 2023 Nasser Al-Attiyah arriva con un compito ben preciso: riprendersi la corona. L’esperto pilota del Qatar ha vinto l’edizione 2023 della Dakar, ma ha dovuto anche piegarsi al fato all’ADDC con quel maledetto infossamento non visto. Arriviamo quindi in Messico con Sebastièn Loeb in vetta alla classifica generale anche se…Anche se il francese non ha proprio l’umore alle stelle. I rapporti con Prodrive sembra che stiano per terminare alla fine dell’anno, ma questo è un altro discorso. L’ennesima Dakar gettata al vento ha lasciato al “cannibale” l’amaro in bocca; nel suo palmares l’unica gara che non riesce ad ottenere. Stile di guida? Mezzo sfortunato? Tante carte in mano, ma che noi non ci sentiamo di giocare non sapendo la verità dei fatti. Sappiamo solo che il francese al momento, con il deserto, ha un rapporto complicato. Di rilievo anche la partecipazione di Mattias Ekstrom, che si ripresenta nuovamente con il Can-Am T3, sfidando Joao Ferreira e Cristina Gutierrez. I maggiori favoriti della categoria.

La gara si apre con il consueto prologo di 10km, dove i piloti familiarizzano con le auto e soprattutto viene definito l’ordine di partenza. Nasser Al-Attiyah e Yazeed Al-Rajhi mettono subito le cose in chiaro, precedendo i Prodrive di Guerlain Chicherit e Sebastièn Loeb. Il qatariota cinque volte vincitore della Dakar, ingrana in maniera ottimale la prima tappa, terminando i 170km di speciale al primo posto ingaggiando una sfida all’ultimo secondo con il pilota Toyota Overdrive; i due all’arrivo sono separati da soli 27″, mentre Sebastièn Loeb guarda dal terzo posto con un divario di oltre 2′. Nella seconda tappa arriva l’attacco del francese, che vince la speciale portandosi così al comando della gara. All’uscita però del controllo orario il Prodrive di Sebastièn Loeb si ammutolisce a causa di un guasto dovuto all’alternatore. Con un gesto di grande fair-play, Nasser Al-Attiyah traina l’avversario fino al bivacco, permettendogli di rimanere in gara. 

Purtroppo però ciò non è bastato. Nella terza tappa, Sebastièn Loeb e Fabian Larquin sono stati costretti al ritiro. Quest’ultimo ha sofferto un dolore fortissimo alla spalla, tanto da dover chiamare il soccorso medico e i due sono stati costretti al ritiro dalla corsa. I problemi fisici riportati da Fabian Larquin sono riconducibili al forte impatto ottenuto durante un infossamento, dove il Prodrive si è piantato. In questo modo Nasser Al-Attiyah ha potuto controllare la corsa, arrivando a vincere la gara amministrando il distacco di un bravissimo Yazeed Al-Rajhi al secondo posto. Molto bene Sebastian Halpern, che conclude terzo e un divario di 14,18″ dalla vetta. Mattias Ekstrom vince tra i T3 e piazza un ottimo 8° posto generale.

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