Lucas Moraes (BRA) - Toyota Gazoo Racing | Photo by Motorsport Weekly

Arriviamo di diritto alla terza tappa, di una Dakar che è tutt’altro che semplice. Nonostante la rivisitazione di come distribuire le speciali, la gara comunque non perdona. Ricordiamo gli appunti di molti piloti, inerenti all’edizione passata, di come la scelta delle tappe abbia “segato” le gambe sin dalle prime battute. Ci ritroviamo in questi giorni con un percorso nuovo al 60% e sin da subito il prologo ha messo nero su bianco tutto ciò che l’edizione numero quarantasei ci avrebbe messo davanti.

Presto fatto.

Siamo solo agli inizi ed è successo di tutto. Questo per ricordarci che non è una corsa da prendere sotto gamba. I piloti oggi sono partiti da Al Duwadimi per affrontare quella che possiamo definire una tappa Marathon Light. Light perchè non è una vera Marathon: infatti all’arrivo ad Al Salamiya, tutti gli equipaggi hanno avuto un massimo di due ore per metter mano ai propri mezzi. Un assaggio, per quello che gli aspetterà nei prossimi giorni. Ben 438km di speciale abbinati a 255km di trasferimento. Sabbia ma soprattutto ancora pietre, che hanno fatto penare sin dalle prime battute di gara.

Il primo ad averne sofferto gravemente è stato Sebastièn Loeb. Il Campione del Mondo Rally non è ancora riuscito ad aggiungere la Dakar al suo palmarés e sembra che anche quest’anno la cosa sia più difficile del previsto. Ben tre forature per lui, di cui l’ultima ha dovuto riparare la gomma in quanto le scorte erano finite. Arriverà al termine della speciale con 23′ di ritardo e il 23° posto. Anche a Nasser Al-Attiyah è toccata la stessa mala sorte; vediamo infatti il qatariota arrivare al controllo orario sul cerchio della posteriore sinistra. A lui però è costato solo 1’33” e il quarto posto di tappa. Lo svedese Mattias Ekstrom ha invece pestato pesantemente sul gas, trovandosi a suo agio nelle piste veloci ma anche tecniche di questa terza tappa. Il secondo posto ne è la conferma ma non è stato sufficiente per aggiudicarsi la vittoria. Ci ha pensato Lucas Moraes, che ricambia la fiducia datagli da Toyota vincendo la sua prima speciale.

“E’ stata una speciale incredibile, ma devo lasciare tutto il merito ad Armand per la navigazione. Oggi era molto difficile ed ha fatto un grande lavoro.”

Con la vittoria di oggi, il brasiliano si impossessa del quarto posto generale. Dobbiamo però a questo punto salutare il nuovo capolista: Yazeed Al-Rajhi. Con il terzo gradino del podio conquistato oggi, il saudita riesce a scavalcare Carlos Sainz per 29″. “El Matador” oggi è solo sesto ma il divario di 3′ non è abissale. Non benissimo per la terza Audi di Stephane Peterhansel; Mr. Dakar oggi è stato afflitto da 4′ di penalità per eccesso di velocità. Rimane comunque ottavo, con alle spalle Sebastién Loeb.

CHALLENGER/SSV

Nella categoria Challenger, dedicata ai mezzi T3 vediamo una vittoria di giornata strappata dall’americano Mitchell Guthrie dalle mani della famiglia Goczal. Eryck Goczal tuttavia oggi è ottimo secondo, seguito da Marek Goczal. Il rallysta Kris Meeke è ottavo con 16′ di ritardo. Nella generale però è ancora tutto nelle mani “dei Goczal“, con Eryck al primo posto e a seguire Marek per poco meno di 16′. Per i T4 invece è al momento doppietta South Racing Can-Am con Gerard Farres Guell e Sara Price ai vertici. Jerome De Sadeleer chiude il podio della generale, a pochi minuti dalla veloce rallysta statunitense.

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.