Foto Vardanega

I trionfi sportivi e un momento d’intensa commozione. Ieri sul palco d’arrivo della 14. Italian Baja di Primavera – Artugna Race è stato consegnato il trofeo “Giulia Maroni” a Elisa Tassile, un abbraccio ideale tra la navigatrice recentemente scomparsa e quella che ha vinto la gara dei Side by Side Vehicles affiancando Andrea Castagnera su Can Am Maverick.

ARRIVO. Poi la cerimonia di premiazione ha suggellato la conclusione di una sfida molto apprezzata da tutti i concorrenti. A cominciare dai rallisti per la prima volta in gara, esperimento riuscito e foriero di ulteriori sviluppi perché qui, nel contesto del fuoristrada, si sono goduti un tracciato di oltre 27 km per un percorso totale superiore agli 81 km. Cosa che mai capita più nei rally “normali” e dovrebbe quindi aprire le porte a maggiori adesioni già nell’immediato futuro, con vista sull’Italian Baja internazionale a luglio. Per la cronaca, successo di Andrea De Luna in 57’02’’7 davanti ad Alberto Carniello staccato di 1’07’’9 e Roberto Camporese a 3’33’’4 con una Volkswagen Polo N5 contro le tre Skoda Fabia R5, compresa quella di Alessandro Prosdocimo, attardato in coda causa due forature.

SIDE BY SIDE. Come detto, a imporsi tra i tubolari leggeri è stato Castagnera con un totale di 1:21’47’’6, dopo l’iniziale fiammata di Federico Buttò. Il dentista pordenonese ha patito soprattutto nel secondo passaggio cedendo il primato al rivale diretto del Gruppo T3, mentre salivano le quotazioni di Fabrizio Pietranera con un Can Am TM. Nel terzo e nel quarto settore, Castagnera non ha lasciato spazio, marcando il solco su Buttò comunque secondo a 52’’5 nel totale, Pietranera terzo a 3’19’’0. Stavolta gli Yamaha Yxz 1000R non hanno brillato, però Michele Manocchi con la figlia Giada si è preso il quarto posto davanti ad Alessandro Bonetto appesantito da forte penalità.

CROSS COUNTRY BAJA. Bravo senza dubbio Manuele Mengozzi a ripetersi sul gradino più alto del podio dell’Artugna, bissando la vittoria dell’anno scorso con un totale di 1:21’28’’9. Ma il Toyota Hilux targato My Racing Autosport ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto ai mezzi avversari, autentica prova di forza su un tracciato compatto che ne esalta le capacità velocistiche. Il driver emiliano ha preso subito il comando e non l’ha ceduto nemmeno nel finale, lasciando al campionissimo Lorenzo Codecà (Suzuki Grand Vitara) l’onore dell’ultimo graffio, mentre il duello per la piazza d’onore si è risolto con il sorpasso di Andrea Schiumarini(Mitsubishi L200) sul bicampione in carica Alfio Bordonaro (Suzuki Grand Vitara), divisi alla fine da soli 5’’.

Copyright © Rally.it: puoi ripubblicare i contenuti di questo articolo solo parzialmente e solo inserendo un link al post originale.