CLAMOROSO Codice della strada, via libera totale alle sostanze stupefacenti | Salvini è impazzito: ha cambiato idea
Posto di blocco (PIXABAY FOTO) - www.rally.it
Riforma codice della strada: circolare sui controlli e la smentita del MIT, ecco cosa sta succedendo nel nostro dettaglio.
Una nuova circolare sta creando discussione tra prefetture e forze dell’ordine, presentandosi come un vademecum sull’applicazione delle recenti riforme del Codice della Strada. Questo documento, tuttavia, sembra rivedere l’impostazione iniziale del Ministero dei Trasporti in merito alla questione della droga al volante, che era stata caratterizzata da una notevole rigidità.
Le novità arrivano in un momento di particolare attenzione per la legittimità delle nuove norme, con il tribunale di Pordenone che all’inizio di aprile aveva persino chiesto un parere alla Corte Costituzionale.
Nel frattempo, episodi come l’autodenuncia del segretario dei Radicali, risultato positivo al test THC durante la guida, hanno ulteriormente acceso i riflettori sul dibattito.
Il tema della guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti è sempre stato complesso, oscillando tra la necessità di rigore e la ricerca di chiarezza interpretativa. Le recenti modifiche legislative avevano adottato un approccio che prescindeva dagli effetti concreti sull’organismo, basandosi sulla mera presenza del principio attivo. Ora, le interpretazioni sembrano muoversi verso una direzione che pone maggiore enfasi sull’effettiva alterazione psicofisica.
La circolare: una possibile attenuazione della “stretta”
La circolare in questione sembrerebbe attenuare la linea dura introdotta dalle recenti normative in materia di sanzioni per l’uso di sostanze stupefacenti alla guida. La legge approvata in precedenza, infatti, consentiva di procedere con l’incriminazione e la sospensione della patente basandosi sulla sola positività a un test, anche se l’assunzione era avvenuta giorni o settimane prima e senza effetti attuali.
Il documento ministeriale approfondisce ulteriormente, specificando che è indispensabile dimostrare che l’assunzione della sostanza sia avvenuta in un lasso di tempo “prossimo” alla guida del veicolo, ristabilendo di fatto il criterio dell’effettivo stato di alterazione psico-fisica. Un aspetto cruciale è anche la ridefinizione del ruolo nella valutazione di tale stato: non più affidata esclusivamente a un medico, ma demandata a Carabinieri e Polizia che dovranno effettuare un test salivare preliminare. In caso di positività, due campioni di saliva saranno prelevati, conservati a 4 gradi e inviati con la massima urgenza a un laboratorio di tossicologia forense.

Le conclusioni contrastanti: il ministero dei trasporti smentisce un allentamento
Nonostante le interpretazioni emerse e la diffusa percezione di un allentamento delle norme, è fondamentale chiarire la posizione ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In una nota successiva, il MIT ha specificato che non esiste alcuna nuova circolare che contraddica le recenti disposizioni del Codice della Strada sulla “droga zero”.
Il Ministero ha precisato che la direttiva adottata l’11 aprile si limita a disciplinare le modalità operative dei controlli sull’uso di stupefacenti, e che questa è stata formulata in piena coerenza con le nuove regole. L’obiettivo primario, ribadito dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, rimane quello di sanzionare severamente chi si mette alla guida dopo aver assunto droghe, superando il concetto, ritenuto soggettivo e non sempre dimostrabile, di “stato di alterazione”.
