ALLARME auto: queste sono le più pericolose del momento | Pubblicata la blacklist dei modelli peggiori
Traffico (pixel foto) - www.rally.it
Nuove preoccupazioni per gli amanti delle auto: cosa bolle in pentola? Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Le nubi si addensano ancora una volta sull’orizzonte di Stellantis. Il gruppo automobilistico, già alle prese con un periodo non facile in termini di vendite, si trova ora a fronteggiare nuove, potenziali criticità tecniche su alcuni dei suoi modelli.
Il 2024 è stato un anno particolarmente intenso, segnato da polemiche e interventi significativi. In passato, si è parlato molto di un’ampia campagna di richiamo che ha coinvolto centinaia di migliaia di veicoli a causa di un componente di sicurezza, un evento che ha generato non poca apprensione e che, in un caso specifico in Italia, ha avuto un epilogo drammatico.
Queste circostanze hanno inevitabilmente sollevato interrogativi sulla qualità complessiva delle vetture prodotte dal gruppo, anche se è importante ricordare che alcuni componenti chiave possono provenire da fornitori esterni. Tuttavia, l’attenzione si sposta ora su nuove segnalazioni che giungono da oltreoceano, indicando la persistenza di problematiche simili a quelle già affrontate.
Le ultime informazioni, divulgate da fonti autorevoli del settore, fanno riferimento a potenziali difetti che, pur non riguardando direttamente i modelli commercializzati nel nostro mercato, costituiscono comunque un ulteriore segnale d’allarme per un’azienda che sta già navigando in acque tutt’altro che calme.
Un nuovo intervento preventivo
Secondo le ultime indiscrezioni, Stellantis sarebbe in procinto di avviare un’altra importante operazione di richiamo. I veicoli coinvolti questa volta sarebbero specifici modelli a marchio Chrysler, la Pacifica e la Voyager, a causa di una potenziale non conformità con un cruciale standard di sicurezza veicolare. Il cuore del problema riguarderebbe un aspetto degli airbag a tendina, sia sul lato destro che sinistro, che potrebbero non garantire la necessaria ritenzione della pressione. Questo, in determinate circostanze, potrebbe compromettere la capacità dell’airbag di contenere adeguatamente il movimento della testa, superando i limiti stabiliti per la sicurezza.
Le implicazioni di tali difetti non sono da sottovalutare: potrebbero aumentare il rischio di lesioni gravi o, in scenari peggiori, la parziale o completa espulsione degli occupanti attraverso i finestrini laterali in caso di impatto. È opportuno sottolineare che, anche in questa circostanza, il componente airbag in questione è fornito da Autoliv, e non direttamente prodotto da Stellantis. La vicenda ha avuto origine nell’aprile del 2023, quando le autorità canadesi hanno segnalato per la prima volta la potenziale anomalia.

Le ripercussioni e i prossimi passi
Stellantis è stata informata della potenziale non conformità nel novembre 2023, e successivi test condotti nell’aprile 2024 hanno confermato le preoccupazioni iniziali. Una nota positiva è che i veicoli prodotti dopo il novembre dello scorso anno non sono interessati da questo problema, in quanto è stato adottato un tipo diverso di airbag. Di conseguenza, il richiamo riguarderà esclusivamente le vetture fabbricate prima di tale data.
Questa situazione rappresenta l’ennesima prova per Stellantis, che si trova a dover gestire un’ulteriore, complessa operazione di richiamo. La rapidità e l’efficacia con cui il produttore affronterà e risolverà questo problema saranno determinanti per mantenere la fiducia dei consumatori e per la percezione della qualità dei suoi prodotti, soprattutto in un periodo già delicato per il gruppo.
