Donne al volante… assicurazione da record | Anche la Rc Auto fa discriminazioni ma il motivo non è quello che pensi tu

Donna al volante

Donna al volante (PIXABAY FOTO) - www.rally.it

Gli aumenti delle polizze RC Auto sono arrivati, e a subire il rincaro maggiore saranno le donne, ma non per le abitudini di guida.

Gli aumenti delle polizze RC Auto erano previsti e si sono manifestati puntuali. Tuttavia, tra tutti gli automobilisti, a pagare di più saranno soprattutto le donne. Chi si avvale di una polizza RC Auto subirà un rincaro maggiore rispetto a qualunque altro automobilista. Questa analisi è stata condotta dall’IVASS, l’istituto che vigila sul settore assicurativo.

La prima e più significativa motivazione deriva da una sentenza della Corte di Giustizia Europea. Questa sentenza ha eliminato la possibilità di differenziare i prezzi dei contratti assicurativi basandosi sul sesso. Di conseguenza, dal 21 dicembre 2012, le donne non possono più stipulare accordi a tassi più vantaggiosi, come avveniva in passato. Questo comportava un risparmio che oscillava tra il 10% e il 20%. Da quella data, quindi, le donne hanno iniziato a pagare di più per le loro polizze.

Un secondo motivo risale al 2004, quando venne emanata una direttiva europea che abbozzava l’eliminazione della discriminazione sessuale, pur concedendo ancora qualche deroga. La disparità di trattamento era in quel periodo giustificata da specifici dati statistici che dimostravano un diverso tasso di rischio esistente tra uomini e donne.

Infine, il terzo motivo, più di natura tecnica, riguarda l’alto costo dei sinistri stradali e l’elevata diffusione delle frodi in ambito assicurativo. Questi due fattori penalizzano le imprese assicurative, che faticano a contenere i prezzi. Si tratta di una sorta di “inflazione interna” al settore che, in ultima analisi, si ripercuote negativamente sull’assicurato.

L’impatto delle direttive europee

Come accennato, il fattore predominante è la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2012, che ha proibito la considerazione del sesso come variabile per il calcolo dei premi assicurativi. Prima di questa sentenza, le donne beneficiavano di tariffe più basse grazie a statistiche che le indicavano come guidatrici con un minor rischio di sinistri. L’eliminazione di questa distinzione ha portato a un livellamento dei prezzi, che per le donne si è tradotto in un aumento.

La direttiva europea del 2004 aveva già posto le basi per questa evoluzione, mirando a ridurre la discriminazione sessuale pur ammettendo eccezioni basate su dati attuariali. Con il tempo, il principio di parità di trattamento ha prevalso, eliminando qualsiasi deroga che consentisse differenze di prezzo basate sul genere.

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Costo dei sinistri e frodi

Un altro elemento che incide sulle tariffe complessive, e che si riflette anche sulle polizze femminili, è l’alto costo dei sinistri stradali e la diffusione delle frodi nel settore assicurativo. Questi fattori aumentano le spese per le compagnie assicurative, che devono recuperare tali costi attraverso i premi. Questo meccanismo genera una pressione al rialzo sui prezzi per tutti gli assicurati, contribuendo all’aumento generale dei massimali dell’RC Auto.

Questi elementi hanno portato a un aumento netto nelle assicurazioni stipulate dalle donne. Ad esempio, una diciottenne neopatentata che guida un veicolo di piccola cilindrata, in classe bonus/malus 14, può subire un aumento del 13,5% sulla sua assicurazione. In alcune città del Sud Italia, questi aumenti potrebbero addirittura superare il 24% o il 26%. Paradossalmente, un automobilista maschio con le stesse caratteristiche potrebbe registrare una diminuzione del 6,7% del premio. Questo mostra come l’eliminazione della differenza di sesso abbia ribaltato la situazione tariffaria.