Dramma furti di auto, questo è il nuovo bersaglio preferito dai ladri | Non ti rubano più la macchina, la polizia ha scoperto tutto
Rapido furto d'auto (Depositphotos foto) - www.rally.it
I ladri non puntano più alla macchina vera e propria: ora mirano a questo, e il fenomeno sta dilagando anche nelle zone più insospettabili.
I furti d’auto, purtroppo, sono ancora all’ordine del giorno. Anche se oggi molte macchine sono dotate di sistemi antifurto avanzati, c’è sempre chi riesce ad aggirarli. E spesso non si tratta di bande internazionali o chissà quali reti criminali: bastano pochi elementi, ben organizzati, per mettere su una serie di colpi.
E il bello — anzi, il brutto — è che agiscono spesso in zone che conoscono come le loro tasche, cosa che gli permette di muoversi agilmente senza dare troppo nell’occhio. Negli ultimi tempi si è visto un cambiamento, una specie di “evoluzione” nel modo in cui vengono commessi questi reati.
Non parliamo solo di auto rubate, ma di strategie sempre più mirate e furbe. I ladri oggi sanno bene come colpire, scelgono orari, vie e persino modelli su cui intervenire. E anche se le forze dell’ordine stanno facendo di tutto per tenere la situazione sotto controllo, la sensazione è che si stia giocando una partita difficile.
Il problema principale è che molti di questi furti avvengono per mano di gruppi piccoli ma molto affiatati. Non parliamo di improvvisati, ma di gente che si è fatta le ossa sul campo. Agiscono a ripetizione, ma sempre con una certa astuzia.
Più di un semplice furto
Cambiano zona, variano il modus operandi, così da non farsi collegare facilmente. Il territorio è il loro alleato: lo conoscono, sanno dove e quando colpire. E questo, chiaramente, rende più complicato beccarli. Spesso dietro a questi episodi c’è qualcosa di molto più strutturato. Non è solo “furto e via”. No.
C’è una vera catena, un’organizzazione dove ognuno ha un compito preciso. C’è chi sceglie i bersagli, chi entra in azione e chi poi si occupa della rivendita. E in tutto questo, i guadagni possono diventare anche parecchio alti, soprattutto se si riesce a fare tanti colpi nel giro di poco tempo e in aree diverse, ma vicine. Ah, e senza farsi notare troppo, ovviamente.

Un’indagine partita quasi per caso
Una di queste storie arriva proprio da Napoli, anzi — per essere precisi — è partita da lì ma si è poi allargata a diversi comuni della Campania. I protagonisti? Due ragazzi di 25 anni che, stando a quanto riportato da Virgilio.it, avevano messo su un giro particolare. Niente furti d’auto intere: rubavano solo pezzi. Componenti, per l’esattezza. E li rivendevano online come se nulla fosse. Un business che, a quanto pare, gli stava fruttando piuttosto bene. I furti sono stati segnalati in un sacco di comuni: da Solofra ad Avellino, passando per Eboli, Battipaglia, Airola, Capua… insomma, non proprio un colpo isolato.
I due giravano, colpivano, sparivano. Inizialmente nessuno li aveva collegati, ma poi i Carabinieri di Benevento hanno cominciato a mettere insieme i pezzi (letteralmente) e alla fine hanno scoperto il filo conduttore. Secondo gli investigatori, i due erano diventati dei veri “tecnici del furto”: non si portavano via tutto il veicolo, ma solo ciò che poteva valere qualcosa. Gruppi ottici, sistemi di infotainment, componenti elettroniche… roba che si smonta in fretta e si piazza ancora più in fretta online. Social, annunci vari, marketplace: tutto era buono per fare affari. E da quel che si capisce, non facevano fatica a trovare clienti.
