Multe auto, addio ai verbali: ora ti arrivano con WhatsApp | Stai attento a questi messaggi perché stai rischiando grosso
WhatsApp e pericoli (Depositphotos foto) - www.rally.it
Questa multa che ti arriva su WhatsApp prospetta urgenze e dettagli particolari: ecco cosa c’è dietro e cosa devi fare.
Oggi siamo tutti un po’ più digitali, diciamolo. Ci affidiamo al telefono per pagare, ricevere notifiche, fare tutto. Così quando ci arriva un messaggio particolare, magari legato alla macchina, alla revisione o a una multa, la prima reazione è: “Oddio, che ho combinato?”.
Il problema è che questa abitudine sta diventando un’arma. Non è facile restare lucidi davanti a certe comunicazioni, specie se ci mettono fretta o usano un linguaggio tecnico. In questi casi viene voglia di sbrigarsi e pagare, per togliersi il pensiero. Ed è lì che inizia il problema vero.
Chi guida, lo sa: ci sono periodi in cui sembra che la macchina richieda più attenzioni di un figlio. Tra assicurazione, tagliando, bolli e multe, i messaggi arrivano di continuo. In mezzo a quella giungla di avvisi legittimi, spunta questo. Il messaggio “giusto”, al momento “giusto”, con le parole “giuste”.
Capita spesso che uno si dica: “Ma sì, ormai ci mandano tutto su WhatsApp”. Quello che sembra un’innovazione comoda si trasforma in un tunnel di guai. Un semplice clic può aprire le porte a tantissimi inconvenienti. Cose serie, insomma.
Quando il messaggio preoccupa
Come riporta Virgilio.it, negli ultimi tempi gira un messaggio WhatsApp piuttosto credibile. Parla di una multa per ingresso non autorizzato in ZTL, tira in ballo articoli veri del Codice della Strada, usa grafica pulita, linguaggio formale.
E c’è pure il solito “paga entro…” con cifra scontata e minaccia di aumento. Il tutto perfettamente architettato per sembrare reale. La cosa inquietante è che c’è anche un link. E quel link non porta affatto su un sito del Comune o su IO, ma su una copia – fatta bene eh – che ti chiede i tuoi dati. E che succede se clicchi?

Dove clicchi e cosa succede dopo
Quel link, finto ma ben confezionato, non ti porta da nessuna parte sicura. Si apre una pagina che imita PagoPA o portali comunali, ma è solo un travestimento. Dietro c’è un tentativo di phishing: ti spillano i dati, ti rubano l’identità, o peggio. In certi casi scaricano anche malware. Insomma, è un pacco sotto tutti i punti di vista.
La Polizia Postale l’ha detto chiaramente: le multe vere non arrivano mai via WhatsApp. Si usano solo raccomandate, PEC o app ufficiali. Se ricevi un messaggio strano, il consiglio è: non cliccare nulla. Piuttosto, controlla sul sito del Comune o usa lo SPID per verificare. E se sei già cascato nel tranello, segnala subito tutto al Commissariato online o a un’associazione di consumatori. Meglio muoversi in fretta.
