Questa è la ZTL peggiore d’Italia: la multa è assicurata, anche se hai l’esenzione | Un solo metro ed è la fine

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Multe alle ibride in ZTL: Il rischio milionario per i comuni, ecco cosa sta succedendo. Vediamo la situazione nel dettaglio.

Un’onda d’urto legale si sta propagando nel cuore delle città italiane, sollevando interrogativi e preoccupazioni tra le amministrazioni comunali. La questione riguarda le multe elevate alle auto ibride all’interno delle Zone a Traffico Limitato (ZTL), un tema che potrebbe ora tradursi in esborsi milionari per i bilanci pubblici, a seguito di recenti sentenze giudiziarie.

Il nodo della questione ruota attorno all’interpretazione e all’applicazione delle normative che regolano l’accesso dei veicoli ibridi ed elettrici nelle aree urbane soggette a restrizioni. Mentre le amministrazioni locali hanno spesso adottato regolamenti specifici, ora si confrontano con decisioni giudiziarie che mettono in discussione la prevalenza delle norme locali rispetto a quelle nazionali.

Questa incertezza crea un bivio per i comuni: presentare ricorso contro le sentenze sfavorevoli o procedere a una revisione delle normative locali, allineandole in modo più esplicito al Codice della Strada. La posta in gioco è alta, poiché il rischio di richieste di risarcimento da parte dei multati potrebbe avere un impatto significativo sulle casse comunali.

Il dibattito è acceso e coinvolge esperti legali, enti di mobilità e rappresentanti delle amministrazioni, tutti impegnati a comprendere le implicazioni di questa situazione. L’obiettivo è trovare una soluzione che tuteli sia le finanze pubbliche sia i diritti dei cittadini, garantendo al contempo una gestione chiara e coerente della mobilità urbana.

La sentenza che fa tremare le casse comunali

L’allarme è stato lanciato dall’assessore comunale alla Mobilità Eugenio Patanè, che paventa un potenziale rischio di richieste di risarcimento per milioni di euro a carico del Comune. La preoccupazione nasce da una recente sentenza di un giudice che ha annullato le contravvenzioni inflitte a un avvocato romano. Quest’ultimo, infatti, era stato multato più volte per aver transitato con la sua auto ibrida attraverso i varchi della ZTL in centro.

Il Campidoglio sta ora esaminando attentamente la questione per comprenderne le motivazioni e le potenziali implicazioni amministrative e contabili. L’assessore Patanè sottolinea la chiarezza con cui il legislatore nazionale si è espresso in materia, anticipando che verrà richiesto un parere sia all’Avvocatura che a Roma Mobilità. La strada da intraprendere è duplice: valutare la presentazione di un ricorso contro la sentenza o considerare una modifica della normativa locale, un passo necessario per evitare un’ondata di risarcimenti.

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Tachimetro (pixel foto) – www.rally.it

La ZTL e il codice della strada

La questione ruota attorno all’articolo 7 comma 9 bis del Codice della Strada, che prevede il libero accesso alle ZTL per le auto elettriche e, in determinate condizioni, per quelle ibride. Il nodo cruciale è spesso legato all’interpretazione della norma in riferimento agli impianti di nuova installazione al 2018, come chiarito dall’allora Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in risposta a diverse interrogazioni. La recente sentenza che annulla le multe all’avvocato romano per i suoi ripetuti accessi nelle ZTL capitoline rimette tutto in discussione, ponendo l’accento sulla prevalenza di una norma statale sulla disposizione di un ente locale.

Parallelamente, e in un contesto legato sempre alla sicurezza stradale e alla gestione delle ZTL, l’assessore Patanè ha annunciato l’implementazione di un “Piano Marshall” per la città. Nei prossimi due mesi saranno realizzate 52 tra strade e zone ’30’, partendo dall’intera ZTL del centro storico. Saranno installati cinque nuovi autovelox a partire da settembre (due su via Isacco Newton, due sulla tangenziale Est e uno sulla via del Mare), oltre a prevedere 40 localizzazioni per autovelox fissi e 20 postazioni per autovelox mobili.