Scandalo Codice della strada, scatta il nuovo obbligo | O paghi 2.000 € o non guidi mai più la tua macchina

Uomo triste alla guida (Depositphotos foto) - www.rally.it

Uomo triste alla guida (Depositphotos foto) - www.rally.it

Il Codice della Strada introduce nuovi obblighi tecnici e controlli più rigidi per garantire maggiore sicurezza sulle strade italiane.

Negli ultimi tempi, chi si mette al volante in Italia deve fare i conti con un Codice della Strada in continua evoluzione. Non si fa in tempo ad abituarsi a una norma, che subito ne spunta un’altra. E non si tratta solo di qualche dettaglio secondario: spesso le novità incidono direttamente sul modo di guidare — e soprattutto sulle spese.

In effetti, ogni volta che si annuncia un nuovo obbligo o una modifica al regolamento, si scatena una certa confusione. Tra dubbi, interpretazioni contrastanti e sanzioni salate, non è facile capire cosa bisogna fare davvero. Chi non segue da vicino queste novità, rischia facilmente di trovarsi fuori regola senza nemmeno saperlo.

Molti automobilisti, poi, iniziano a sentire un po’ di pressione. Non solo per il rischio di multe, ma anche per il fatto che certe regole sembrano fatte apposta per chi ha una macchina nuova o tanti soldi da spendere. Per chi invece guida un’auto datata o usa il veicolo per lavoro, ogni aggiornamento può diventare un problema — anzi, un vero grattacapo burocratico ed economico.

Un altro punto critico riguarda il modo in cui queste norme vengono introdotte. Servono dispositivi certificati, interventi da parte di installatori abilitati, documenti da conservare e mostrare… insomma, non basta più seguire il buon senso alla guida. Ora bisogna anche rispettare procedure tecniche piuttosto complesse, e non proprio a buon mercato.

Punizione e prevenzione

Tutti questi cambiamenti vanno letti in un quadro più ampio, in cui il concetto di “mobilità sicura” sta assumendo un ruolo sempre più centrale. Non si tratta più solo di punire chi sbaglia, ma di prevenire i comportamenti rischiosi, agendo prima ancora che si verifichi un incidente. Almeno nelle intenzioni.

Eppure, ogni intervento legislativo — anche quelli più ragionevoli — sembra portarsi dietro nuove polemiche. Perché quando la sicurezza stradale incontra la burocrazia, a pagarne il prezzo sono spesso i cittadini comuni. E il rischio è che una norma pensata per proteggere, finisca per diventare l’ennesimo ostacolo da superare.

Uomo fa l'alcol test (Depositphotos foto) - www.rally.it
Uomo fa l’alcol test (Depositphotos foto) – www.rally.it

Obbligo per chi ha avuto precedenti seri alla guida

Ma veniamo al punto. Come riporta alvolante.it, il 3 luglio 2025, il ministro dei Trasporti — Matteo Salvini — ha firmato un decreto che introduce una novità pesante per chi ha avuto guai con la guida in stato di ebbrezza. Parliamo dell’alcolock, un dispositivo che impedisce alla macchina di partire se rileva anche solo una minima traccia di alcol nel respiro del conducente.

Non riguarda tutti, va chiarito subito. L’obbligo scatta solo per chi è stato già sanzionato con un tasso oltre 0,8 g/l, e dura due anni dopo la fine del periodo di sospensione della patente. Se invece il tasso era oltre 1,5 g/l, allora l’obbligo si allunga a tre anni. E non finisce qui: il dispositivo costa in media circa 2.000 euro (installazione compresa), deve essere montato da professionisti accreditati e accompagnato da un certificato che ne attesti la corretta installazione e taratura. Occhio alle multe, perché chi non rispetta tutto questo rischia sanzioni severe e anche nuove sospensioni della patente.