Autovelox e tutor addio, arriva il nuovo sistema: è ancora più pericoloso | Sfuggire sarà impossibile, è come il Grande Fratello

Autovelox e novità (Depositphotos foto) - www.rally.it

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Un nuovo sistema tecnologico punta a rivoluzionare il controllo stradale in Italia, ma fa già discutere per la sua pervasività.

Negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare di tecnologie che “salvano vite” sulle strade. Sistemi intelligenti, sensori ovunque, telecamere piazzate a ogni chilometro… tutto all’insegna della sicurezza. Ma, a ben vedere, c’è anche un altro lato della medaglia.

Quando il controllo diventa totale, viene spontaneo chiedersi: dove finisce la prevenzione e dove inizia la sorveglianza? Ecco, è proprio lì che la questione si fa interessante — o inquietante, dipende dai punti di vista.

A molti guidatori ormai sembra normale passare sotto un autovelox o tra i portali del Tutor. Ci si abitua, insomma. Ma oggi le tecnologie non si limitano più a “fotografare” la velocità: si evolvono, imparano, ragionano. E soprattutto, raccolgono dati. Tanti dati.

È un po’ come se ogni viaggio fosse accompagnato da un occhio digitale che osserva, annota e magari… giudica. Un controllo silenzioso, costante, che sa tutto di come guidiamo. Nel frattempo, chi gestisce le autostrade ha iniziato a spingere forte sull’innovazione.

Sostituzioni in corso

Le vecchie cabine piene di schermi sono state sostituite da centri operativi high-tech, e le pattuglie lavorano fianco a fianco con sistemi automatizzati. La parola d’ordine è integrazione. Ma questa corsa alla tecnologia rischia anche di creare un po’ di confusione: dove finisce il supporto e dove inizia la delega completa alle macchine?

Questa trasformazione tocca anche e soprattutto i mezzi pesanti. Camion e tir sono al centro dell’attenzione, perché il loro impatto sulla sicurezza è enorme. E ora, proprio in questo settore, sta per arrivare qualcosa di nuovo. Qualcosa che, a detta di chi l’ha progettato, cambierà le regole del gioco. Un sistema che non si limita a misurare la velocità, ma che ha ambizioni ben più ampie.

Traffico in autostrada (Pixabay foto) - www.rally.it
Traffico in autostrada (Pixabay foto) – www.rally.it

Una piattaforma che fa molto di più

Si chiama Navigard, ed è molto più di un “Tutor evoluto”, come l’ha definito qualcuno. A dirla tutta, è quasi riduttivo chiamarlo così. Come riporta quattroruote.it, il sistema — sviluppato da Movyon, il centro tech di Autostrade per l’Italia — è una piattaforma completa e iperconnessa pensata per monitorare ogni aspetto della rete viaria. Sarà attiva dal 2026 e, entro l’anno successivo, coprirà l’intera rete Aspi. Dentro ci trovi di tutto: radar, videocamere, sensori sparsi e un mega cervellone centrale che elabora i dati in tempo reale. C’è anche l’intelligenza artificiale, mica solo software standard. Il tutto collegato ai pannelli informativi e naturalmente alla Polizia Stradale.

Navigard non si limita a dire quanto vai veloce. No no. Rileva se hai sorpassato dove non dovevi, se stai guidando contromano (sì, succede!), se un camion è troppo carico, se ha fatto la pausa giusta o se sta evitando il pedaggio. Un vero coltellino svizzero del controllo stradale, capace di seguire ogni singola mossa. E non è finita. Navigard sarà collegato anche alla nuova Control Room di Roma, una sorta di cabina di regia futuristica dove arrivano, 24 ore su 24, le info da 3.000 km di autostrada. Immagini, dati, allarmi, tutto in tempo reale. E con una media di 2,4 milioni di veicoli al giorno, vuol dire che praticamente nessuno sfugge allo sguardo digitale.