Benzina, è un dramma: la nuova truffa sta colpendo tutti | Se non stai attento saluta il tuo stipendio: gli altri ci fanno il carburante e tu paghi

Persone dal benzinaio e pericoli (Depositphotos foto) - www.rally.it

Persone dal benzinaio e pericoli (Depositphotos foto) - www.rally.it

Una nuova truffa legata ai distributori mette in allarme chi fa rifornimento senza pensarci troppo, attenzione.

Ormai andare a fare benzina è diventata una di quelle abitudini quasi automatiche: arrivi, inserisci la carta, metti il carburante e via. Soprattutto con il self-service, che sembra la scelta più rapida e “senza pensieri”. Eppure, proprio in quei momenti di comodità, si nascondono dei rischi che non hanno nulla a che vedere con il prezzo al litro ma con il modo in cui viene gestito il pagamento.

Negli ultimi anni usare carta di credito o bancomat è diventato lo standard, al punto che molti non portano nemmeno più contanti. Ma dietro questa praticità c’è anche un lato meno rassicurante: basta un attimo di distrazione e la transazione può non andare come ci si aspetta. Una cosa che, detta così, sembra improbabile… e invece no.

Il problema vero è la fretta. Quante volte capita di avere altre auto dietro che ti fanno pressione, oppure qualcuno che si avvicina chiedendo un favore? In quei secondi di confusione si abbassa la guardia. E quando succede, c’è sempre chi è pronto ad approfittarsene. Insomma, la combinazione “disattenzione + fiducia” può trasformarsi in un bel guaio.

E con l’estate alle porte, le stazioni di servizio diventano ancora più affollate. Gente che parte per le vacanze, code infinite, caldo… il contesto perfetto per chi cerca di approfittare della situazione. Le cronache recenti mostrano che episodi simili stanno aumentando e che le vittime non sono persone ingenue, ma automobilisti comuni convinti di aver fatto tutto nel modo giusto.

Piccoli favori che nascondono altro

Come riporta Leggo.it, negli ultimi mesi, in particolare in Francia, sono arrivate diverse segnalazioni che hanno fatto alzare le antenne. Lo schema inizia con un approccio semplice, quasi disarmante: un uomo si avvicina e chiede di poter fare un mini rifornimento, 10 o 20 euro, usando la tua carta per sbloccare la pompa. Ti dice che ti restituisce subito i soldi in contanti, tutto chiaro, tutto “regolare”. Solo che non è così innocuo come sembra.

Il punto critico arriva quando la transazione dovrebbe chiudersi. La vittima pensa che l’operazione sia terminata, ma in realtà c’è un dettaglio che fa tutta la differenza: la pistola non viene rimessa correttamente al suo posto. Ed è proprio qui che l’inganno prende forma.

Rifornimento (Pexels foto) - www.rally.it
Rifornimento (Pexels foto) – www.rally.it

La mossa finale e come evitare la fregatura

A quel punto, la carta resta collegata e il malintenzionato ha la strada libera. Continua a fare rifornimento fino al massimo consentito – di solito 150 euro – mentre chi ha prestato il favore se ne va tranquillo convinto che sia tutto concluso. La brutta sorpresa arriva solo dopo, quando controllando l’estratto conto ci si accorge dell’addebito fuori misura.

Per non cadere nel tranello basta qualche accorgimento: controllare sempre che il terminale mostri la conferma del pagamento, assicurarsi che la pistola sia agganciata bene alla colonnina e, soprattutto, non accettare di sbloccare la pompa per sconosciuti. Meglio sembrare scortesi che rimetterci lo stipendio.