La benzina non serve più a niente: questo motore funziona con la vodka | È il segreto russo che pochi conoscono

Benzina e vodka (Pixabay foto) - www.rally.it

Benzina e vodka (Pixabay foto) - www.rally.it

Quando un particolare motore incontra la vodka, succede qualcosa di inaspettato: il trucchetto bizzarro russo.

Mentre ovunque si parla di elettrico, di ricariche veloci e di colonnine smart, c’è ancora chi si ostina a guardare indietro. Non per nostalgia fine a sé stessa, ma per quella curiosità un po’ irriverente che spinge a chiedersi: e se…?

Chi ha vissuto l’epoca dei motori a benzina veri, di quelli che facevano tremare l’asfalto, lo sa bene: certe auto sembrano fatte per sfidare le regole. Sì perché, a volerla dire tutta, le macchine degli anni ’90 avevano un’anima diversa.

Robuste, grezze, forse anche poco raffinate. Ma incredibilmente resistenti. E oggi, che le auto parlano, frenano da sole e decidono pure per te, c’è chi sente la mancanza di quel rumore secco e imperfetto che raccontava una meccanica onesta.

Certe idee nascono così, quasi per gioco. La voglia di sperimentare, di sporcarsi le mani, non è ancora morta. Ecco allora che succede qualcosa di improbabile, ma reale. Qui si tratta proprio di una prova di resistenza, al limite del normale, che però dice tanto sul legame emotivo con certi veicoli e sul fascino di una semplicità meccanica che oggi sembra preistoria.

Quando i motori sanno ancora sorprendere

Tutto parte da un’idea un po’ matta dello youtuber del canale AutoVlog, come riporta Everyeye. Il protagonista? Un Ford Ranger del 1994, soprannominato con ironia “Ranger Danger”. Cosa ha fatto? Ha tolto la benzina dal serbatoio e ci ha messo dentro della vodka. Sì, proprio quella.

L’obiettivo era semplice (si fa per dire): vedere se il motore avrebbe avuto il coraggio di avviarsi. Dopo qualche tentativo – e un po’ di speranza – il pick-up ha effettivamente preso vita. Non proprio come se fosse nuovo di zecca, chiaro, ma il fatto che si sia acceso ha dell’incredibile. E no, non era uno scherzo. Ma cosa è successo dopo?

Un pick up (Depositphotos foto) - www.rally.it
Un pick up (Depositphotos foto) – www.rally.it

Un’idea assurda… che funziona (più o meno)

Il suono non era quello di un motore felice, anzi. Scoppiettii strani, rombi irregolari, insomma: il motore non ha gradito l’aperitivo. Ma ha retto, anche se per poco. Il che basta per dire che questi vecchi propulsori avevano una tolleranza quasi eroica. Provateci con un’auto di oggi, e poi… chiamate il carro attrezzi.

Inutile dirlo, non è un test da replicare e rischia di danneggiare seriamente tutto il sistema d’alimentazione. Ma quello che conta, forse, è l’idea dietro il gesto: rendere omaggio a un’epoca diversa, più rude e meno tecnologica, dove un motore partiva anche se lo trattavi male.