“La sua auto è sporca: sono 173 € di multa”: scatta la legge contro gli zozzoni, è una questione di sicurezza
Attenzione auto sporca ti becchi la multa (Canva foto) - www.rally.it
Auto sporche e multe salate: quando l’aspetto del veicolo diventa un rischio, se non la lavi immediatamente la paghi cara.
A prima vista può sembrare solo un dettaglio trascurabile: una macchina che porta con sé i segni della strada, dal fango alle macchie di polvere. In realtà, dietro a ciò che appare come semplice incuria si nasconde un tema che riguarda non solo il decoro urbano, ma anche la sicurezza di tutti gli automobilisti.
Negli ultimi anni si è diffusa la cattiva abitudine di circolare con targhe parzialmente coperte o rese illeggibili da strati di sporco. Alcuni lo fanno per pigrizia, altri con l’illusione di poter eludere controlli e telecamere. Ma ciò che sembra un trucchetto innocente può trasformarsi in un problema serio, con conseguenze che vanno ben oltre una semplice ramanzina da parte delle forze dell’ordine.
Il Codice della Strada, infatti, non lascia spazio a interpretazioni: la targa non è un optional estetico, ma lo strumento che consente di riconoscere in modo immediato un veicolo e associarlo al suo proprietario. Non sorprende, quindi, che la normativa preveda sanzioni specifiche e severe per chi circola con targhe poco chiare o non integre.
Dietro questa regola si nasconde una logica precisa. La leggibilità della targa non serve solo a “punire i furbetti”, ma anche a garantire che, in caso di incidente o di controllo, il veicolo sia immediatamente identificabile. Un dettaglio che fa la differenza tra un sistema che funziona e un caos senza responsabilità.
Quando il codice della strada non perdona
L’articolo 102 del Codice della Strada stabilisce che i dati di immatricolazione indicati nella targa devono essere sempre chiari e leggibili. Se anche solo una lettera o un numero risultano coperti, deteriorati o cancellati, la legge prevede una sanzione amministrativa che può variare da 42 a 173 euro. Come ricorda In Sella, non esistono attenuanti: che si tratti di fango, usura o piccoli danneggiamenti, l’intestatario del veicolo ha l’obbligo di mantenere la targa in condizioni perfette.
In caso di deterioramento, la norma è altrettanto rigida: il proprietario deve rivolgersi alla Motorizzazione per ottenere una nuova immatricolazione, seguendo le procedure indicate all’articolo 93 del Codice. Non basta pulire “alla meglio”: la targa deve essere conforme agli standard previsti e perfettamente identificabile in ogni momento.

La multa e l’assenza di scuse possibili
La sanzione, che può raggiungere i 173 euro, viene applicata senza possibilità di giustificazioni creative. «Non ci sono alibi», sottolinea la norma: se la targa non è chiara, la multa scatta in automatico. Anche nei casi di smarrimento, sottrazione o distruzione, la legge è inflessibile e impone al proprietario di denunciare l’accaduto entro 48 ore agli organi di polizia, ottenendo una ricevuta ufficiale.
In altre parole, che si tratti di un atto volontario per ingannare l’autovelox o di una semplice dimenticanza nel lavare l’auto, il risultato non cambia: la targa deve essere sempre leggibile. Una regola che non guarda alle intenzioni, ma solo al rispetto della legge e alla tutela di tutti.
