Scandaloso, se ti fermi a bordo strada per un malore ti fanno pure la multa | Devi guidare soffrendo

Sosta

Sosta vietata auto (Canva foto) - www.rally.it

Il ricorso al giudice non è bastato: la sosta in quel punto preciso ha portato a una multa salata, malore o meno.

In certi momenti, quando il corpo inizia a cedere e il dolore prende il sopravvento, l’ultima cosa che si ha in mente è la burocrazia. Un malessere improvviso può trasformare un normale tragitto in una corsa a ostacoli, dove anche una semplice sosta può diventare un rischio.

In questi casi, ci si aspetterebbe un minimo di comprensione, soprattutto se si parla di emergenze di salute. La linea tra necessità e infrazione, però, è più sottile di quanto sembri. E proprio su questo sottile equilibrio si gioca una vicenda che ha scatenato polemiche.

La legge, com’è noto, non ammette ignoranza, ma raramente si parla di quanto poco margine lasci alla soggettività del dolore. Un crampo, una fitta, una sensazione improvvisa di malessere possono non bastare per giustificare un gesto compiuto nell’urgenza del momento. Soprattutto se la reazione non è quella che il codice si aspetta, ma segue logiche umane, fatte di tentativi di resistere, distrarsi o prendersi un attimo.

In questi casi, l’auto lasciata dove non dovrebbe essere può diventare il simbolo di una battaglia tra due verità: quella formale e quella vissuta. Il risultato, però, spesso pende verso la più fredda delle interpretazioni.

Una difesa che non convince il tribunale

A Rovereto, un automobilista ha parcheggiato in uno stallo riservato ai disabili senza esporre il tagliando, dichiarando di essere stato colto da forti dolori riconducibili a un possibile calcolo renale. Fermatosi per trovare sollievo, ha poi spiegato di essere andato in un bar e quindi da un amico, nell’attesa che il malessere passasse. Una decisione che non ha convinto né gli agenti né il giudice di pace, chiamato a valutare il ricorso presentato contro la multa ricevuta.

Come riferisce L’Adige, il giudice ha ritenuto che la situazione non rientrasse nello “stato di necessità” previsto dalla legge, che impone l’esistenza di un pericolo grave e imminente, non evitabile in altro modo. La patologia era nota, così come i sintomi, e secondo il tribunale non giustificava la violazione. Nessuna urgenza medica, né una corsa al pronto soccorso: solo la scelta personale di cercare conforto altrove.

Parcheggio
Parcheggio per disabili (Canva foto) – www.rally.it

Quando il malore non basta a fermare la sanzione

La sentenza ha sottolineato che il dolore, per quanto reale, non integra automaticamente una causa esimente. Il giudice ha citato la Cassazione, ribadendo che il “grave danno alla persona” deve essere tale da superare ogni altra considerazione, persino quella dei diritti altrui. E sostare in un posto riservato a chi ha una disabilità certificata, secondo il magistrato, non è giustificabile da un semplice malessere transitorio.

La multa, che può arrivare fino a 990 euro, resta quindi da pagare. Il tentativo di farla annullare è fallito, e con esso l’idea che un dolore improvviso possa, da solo, giustificare l’infrazione. Per la giustizia, il comportamento è stato sproporzionato rispetto al pericolo.