17 euro in più per la benzina: è un dramma, è la nuova tassa da pagare al distributore | Italiani già in rivolta

Benzina e aumenti (Pixabay foto) - www.rally.it

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Nonostante il calo del petrolio, fare il pieno costa sempre di più: gli italiani pagano caro ogni rifornimento.

Agosto si sta chiudendo, ma per tanti italiani il vero colpo di coda della stagione non è il caldo… è il pieno alla pompa. Eh sì, spostarsi in macchina è diventato un salasso e c’è chi inizia a evitare viaggi lunghi solo per risparmiare. Nonostante si senta dire che il prezzo del petrolio sta scendendo, i benefici sembrano perdersi nel tragitto fino al distributore — e nessuno capisce bene come mai.

E la cosa non si ferma certo al singolo automobilista. No, perché quando il costo del carburante schizza, tutto il resto ne risente. Parliamo di trasporti, aziende, rifornimenti… un effetto domino che colpisce l’economia reale, quella delle famiglie e delle piccole imprese. E nonostante il contesto internazionale sembri più stabile, i listini italiani restano inchiodati.

Nel frattempo, tra forum online, bar e social, la domanda è sempre la stessa: perché, se il greggio cala, noi continuiamo a pagare così tanto? Le risposte sono vaghe, i numeri poco trasparenti e le spiegazioni ufficiali non convincono nessuno. Anzi, sembra proprio che i consumatori vengano lasciati a navigare a vista, mentre le pompe segnano cifre da capogiro.

C’è poi chi parla di speculazioni, di logiche di mercato oscure e di politiche dei prezzi non proprio limpide. Teorie? Forse. Però intanto i portafogli si svuotano e il malcontento cresce. E quando fare rifornimento diventa motivo di stress, qualcosa — evidentemente — non torna.

Una discesa che esiste solo sulla carta

Il Codacons ha tirato fuori i numeri, quelli veri. Eccoli: il petrolio è sceso del 16% da giugno, ma nel frattempo benzina e diesel sono calati appena del 2%. Una sproporzione evidente, che non trova giustificazioni concrete. Eppure, anche le scorte di greggio sono aumentate. Insomma, ci sarebbero tutti gli elementi per un ribasso serio… che però, chissà perché, non si vede.

Prendiamo un dato chiaro: a Ferragosto, la media nazionale della benzina era di 1,701 euro al litro. Il gasolio? 1,631 euro/litro. Facciamo un salto indietro di cinque anni, all’estate 2020. Lì si parlava di 1,398 euro per la benzina e 1,284 euro per il diesel. La differenza si sente, eccome: +21,7% per la verde, +27% per il gasolio. In soldoni, fino a 17 euro in più a pieno.

Persone dal benzinaio (Depositphotos foto) - www.rally.it
Persone dal benzinaio (Depositphotos foto) – www.rally.it

Un costo che pesa come una tassa invisibile

Secondo quanto riportato da QuiFinanza (22 agosto 2025), oggi fare il pieno può significare spendere oltre 15 euro in più per la benzina e 17,3 euro in più per il diesel rispetto a quanto accadeva nel 2020. Una differenza che si sente — e che diventa insostenibile per chi usa l’auto ogni giorno. Il peggio? L’Italia, nel panorama europeo, è tra i Paesi dove si paga di più per ogni litro.

I dati della Commissione UE parlano chiaro: +6% rispetto alla media europea per la benzina, +7% per il diesel. Numeri che ci piazzano tra i primi posti — ma non per meriti. Una posizione che non fa onore e, anzi, alimenta la frustrazione. Così, ogni rifornimento diventa un piccolo dramma quotidiano, un gesto da valutare e, per molti, da rimandare. Perché sì, ormai fare il pieno sembra quasi un lusso.