Autovelox “inutilizzabili”, gli italiani stappano lo champagne: da questa data non servono proprio più a niente, tu puoi fare quello che vuoi
Autovelox e novità (Depositphotos foto) - www.rally.it
All’orizzonte si prospetta una data molto importante per il destino degli autovelox e soprattutto della loro legittimità.
In Italia, il rapporto tra cittadini e controlli elettronici della velocità è sempre stato contraddistinto da tensione e polemiche. Non è raro che gli automobilisti percepiscano questi strumenti più come mezzi per fare cassa che come vere iniziative per la sicurezza stradale.
Le contestazioni crescono soprattutto quando i dispositivi vengono installati in punti poco chiari o con segnaletica carente, alimentando il sospetto di scopi secondari. Un altro tema ricorrente riguarda la trasparenza nella gestione degli autovelox.
Da anni si parla della necessità di una regolamentazione più uniforme, ma le competenze distribuite tra enti locali e governo centrale hanno spesso rallentato ogni tentativo di standardizzazione. In questo contesto frammentato, l’assenza di dati certi è un problema evidente.
Molti italiani si sono abituati a convivere con questi apparecchi, sviluppando abitudini e strategie per evitarli, come app e navigatori con alert integrati. Tuttavia, il malcontento non è mai del tutto sopito, specialmente quando emergono casi in cui gli autovelox risultano mal posizionati o addirittura non conformi alle normative vigenti.
Una situazione pesante
In queste situazioni, la legittimità delle sanzioni viene spesso contestata nei tribunali. Recentemente, si è tornato a parlare di un possibile cambio di rotta nella gestione dei controlli elettronici, in un clima di crescente attenzione ai diritti dei cittadini e alla trasparenza amministrativa.
Alcuni interventi istituzionali hanno lasciato intravedere una svolta che potrebbe avere conseguenze rilevanti per milioni di automobilisti, ma fino a ora nulla sembrava veramente concreto. Questa iniziativa è stata definita una battaglia di civiltà, con l’intenzione di tutelare non solo la sicurezza stradale ma anche il diritto al lavoro e alla chiarezza per milioni di cittadini.

Una mossa attesa da anni
Come riporta Quotidiano Nazionale, a far scattare l’attenzione è stata una comunicazione ufficiale del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, durante un question time al Senato. Il ministro ha annunciato l’avvio di un’operazione trasparenza che impone a tutti gli enti locali l’invio dei dati relativi agli autovelox installati sul proprio territorio. Una mappatura nazionale obbligatoria, mai esistita prima, sta per diventare realtà attraverso una piattaforma telematica istituita lo scorso agosto.
Secondo le parole di Salvini, gli enti avranno tempo fino a ottobre 2025 per registrare i dispositivi. Se non comunicheranno i dati richiesti, gli autovelox non censiti non potranno più essere utilizzati per accertare infrazioni al Codice della Strada. Una misura che, nelle intenzioni del ministero, punta a garantire maggiore equità e legalità nell’uso di questi strumenti.
