Stop auto a benzina, storico dietrofront dell’Europa: si va verso la cancellazione | È la morte dell’elettrico, il mercato è sconvolto
Auto elettrica e valore (Pixabay foto) - www.rally.it
L’Unione Europea rivede le sue strategie sui motori termici: tensioni, pressioni e scenari inaspettati scuotono il settore auto.
Negli ultimi anni abbiamo visto l’Europa spingere forte sull’acceleratore della transizione ecologica. Tra bonus, divieti e obiettivi al 2035, il mondo delle auto è diventato un campo di battaglia dove si scontrano innovazione, sostenibilità e interessi economici.
Ma dietro ai grandi proclami, qualcosa si è inceppato. E ora si comincia a percepire che non tutto stia andando secondo i piani. Le case automobilistiche sono sempre più in affanno. Da una parte ci sono le scadenze ambientali sempre più vicine, dall’altra una realtà che non riesce a stare al passo.
I costi sono altissimi, la domanda per l’elettrico non decolla come sperato e, diciamolo, le colonnine di ricarica ancora non si trovano proprio ovunque. In mezzo a tutto questo, il modello elettrico inizia a mostrare crepe che fino a poco fa sembravano impensabili.
Intanto a Bruxelles le cose si muovono — anche se spesso lontano dai riflettori. I palazzi delle istituzioni europee sono tornati a confrontarsi, stavolta in modo più cauto, con i big del settore auto. Dietro porte chiuse, lontano dai microfoni, si discutono strategie alternative, deroghe e ripensamenti. La sensazione è che la linea dura sull’ambiente stia cominciando a vacillare.
Tanti elementi in ballo
Il punto è che in gioco c’è molto più di un semplice cambio di motore. C’è la visione di un intero continente. L’Europa vuole davvero continuare a essere il paladino della sostenibilità a ogni costo, o forse è arrivato il momento di ammettere che servono aggiustamenti? Qualcosa, anzi più di qualcosa, sembra stia cambiando.
Tra investitori preoccupati e piani industriali in bilico lo scenario è diventato incerto. Tutti quegli investimenti nell’elettrico? Rischiano di finire in discussione. E ora davvero, nessuno sa più che direzione prenderà l’automotive europeo.

Cambiamenti che nessuno si aspettava
Succede che, durante un incontro riservato (niente stampa, tutto a porte chiuse), la Commissione Ue ha fatto sapere che potrebbe rivedere in anticipo il famigerato divieto del 2035 sulle auto a combustione. In teoria, la revisione era prevista per il 2026, ma — complice la pressione dei produttori — si sta pensando di anticipare i tempi. Il settore non ce la fa più, questo è chiaro.
A riportarlo è stata l’Afp e la notizia è stata poi rilanciata anche da Sky TG24. Pare che il Commissario europeo Stéphane Séjourné abbia ascoltato con attenzione le istanze dell’industria e abbia aperto alla possibilità di un po’ più di elasticità nelle tempistiche. In sostanza: nessuna decisione ufficiale, ma una porta che si sta aprendo.
