Altro che mobilità sostenibile, ti hanno sempre mentito: le ibride inquinano come la benzina | L’ultimo studio è clamoroso

Auto ibride e disguidi (Depositphotos foto) - www.rally.it

Auto ibride e disguidi (Depositphotos foto) - www.rally.it

Le ibride plug-in sembravano la svolta ecologica, ma nuovi dati mettono in dubbio tutto ciò che ci è stato promesso.

Negli ultimi tempi si sente parlare ovunque di “sostenibilità”. Telegiornali, social, pubblicità: sembra che ogni auto nuova sia magicamente ecologica. E poi ci sono loro, le ibride plug-in. Presentate come la scelta perfetta per chi vuole “salvare il pianeta” senza rinunciare al comfort, hanno conquistato tanti automobilisti. Ma… e se fosse tutto un po’ esagerato?

Per anni ci siamo fidati delle brochure patinate delle case auto. Quelle dove si legge che con un pieno d’elettricità puoi fare chilometri e chilometri, consumando (quasi) niente. E inquinando ancora meno. Peccato che, nella realtà di tutti i giorni, queste promesse sembrano non reggere più il confronto con i dati. Cioè, non del tutto. O comunque non come ci era stato raccontato.

Il punto è che oggi “green” è una parola potente. Fa vendere. Fa apparire le aziende più moderne, più attente, più etiche. Ma c’è una sottile linea tra comunicazione e realtà. E quando la distanza tra le due diventa troppo ampia, beh, qualcosa non torna. Anzi, si ha la sensazione che l’etichetta ecologica serva più a rassicurare che a informare davvero.

E poi c’è una cosa che nessuno spiega bene: i test di laboratorio. Quegli stessi numeri che certificano quanto un’auto inquina, o non inquina. Ma chi guida davvero solo in condizioni “da test”? Nessuno. E allora perché dovremmo fidarci di quelle stime? Se la realtà quotidiana è diversa, tanto vale iniziare a fare i conti con quello che succede davvero per strada.

Quando i conti non tornano

Uno studio uscito di recente e pubblicato da Transport & Environment, ha scoperchiato il vaso di Pandora, come riporta Open: le auto ibride plug-in, quelle tanto pubblicizzate come ecologiche, in realtà emetterebbero fino a cinque volte più CO₂ rispetto a quanto dichiarato. Il team di T&E ha analizzato un numero enorme di auto, circa 800.000, tra cui 127.000 ibride plug-in. E i numeri ufficiali? Sembrano un po’… ottimisti.

Secondo i test WLTP, queste auto dovrebbero emettere il 75% in meno rispetto a quelle a benzina. Invece, nella vita vera, la riduzione si ferma al 19%. Una bella differenza, no? Il problema sta tutto lì: si pensava che le ibride plug-in viaggiassero in elettrico l’84% del tempo. In realtà succede solo nel 27% dei casi. E anche quando vanno in elettrico, inquinano più del previsto. Sì, pure lì.

Auto e rifornimenti (Depositphotos foto) - www.rally.it
Auto e rifornimenti (Depositphotos foto) – www.rally.it

Il grande bluff delle ibride

La questione è enorme. Il report di T&E parla chiaro: tra il 2021 e il 2023, le case automobilistiche avrebbero evitato multe per oltre 5 miliardi di euro grazie a queste stime sbagliate. E gli automobilisti? Secondo i calcoli, spendono circa 500 euro in più all’anno rispetto a quanto promesso. Tutto perché quei numeri ufficiali erano, diciamo, un po’ truccati.

Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, non le ha mandate a dire: «Uno dei più grandi bluff della storia dell’auto», ha dichiarato, riferendosi agli ibridi plug-in. E il tempismo è perfetto – o tremendo, dipende dai punti di vista. L’Unione Europea sta proprio ora discutendo nuove regole per il settore automobilistico, in vista dello stop ai motori termici previsto per il 2035. Il futuro delle ibride plug-in, a questo punto, è tutt’altro che garantito.