Arrivano gli autovelox volanti: te li trovi sopra la testa, sfuggire sarà impossibile | La rivoluzione passa dal cielo

Un drone (Depositphotos foto) - www.rally.it

Un drone (Depositphotos foto) - www.rally.it

Dai vecchi autovelox ai droni intelligenti: il controllo stradale cambia volto e si sposta dove non te lo aspetti.

Non è più solo questione di sfrecciare troppo vicino a un cartello col limite di velocità. Il modo in cui ci muoviamo – in auto, in moto, ovunque – sta cambiando sotto gli occhi di tutti, anche se non ce ne accorgiamo. La tecnologia avanza e si infiltra dove prima non era prevista, anche là dove pensavamo di essere al sicuro. O almeno… lontani dallo sguardo delle forze dell’ordine.

Nel giro di pochi anni, ci siamo abituati a sentire parlare di radar intelligenti, sensori sulle carreggiate e auto connesse che sanno dove siamo ancora prima che noi stessi ce ne rendiamo conto. È una rivoluzione silenziosa ma continua. La strada sta diventando più “furba” di chi la guida, e questo cambia tutte le regole. O quasi tutte.

E poi, ecco l’elemento che non ti aspetti: il cielo. Eh sì, perché mentre guardi la strada e tieni d’occhio lo specchietto per cercare il classico autovelox, potrebbe essere già troppo tardi. Sopra di te, qualcosa potrebbe aver già registrato tutto: targa, velocità e pure la direzione. È un cambiamento quasi invisibile, ma non per questo meno radicale.

Il punto non è solo dove sono posizionati questi nuovi strumenti, ma anche come e quando agiscono. Non servono cartelli, non servono avvisi. Il controllo si muove, si adatta, arriva dove non te lo aspetti. E, diciamolo, quando il monitoraggio diventa invisibile, il confine tra sicurezza e invadenza comincia a sfumare.

Una situazione spinosa

Negli USA, tanto per cambiare, sono già un passo avanti. O indietro, dipende dai punti di vista. Più di cinquemila dipartimenti di polizia hanno già iniziato a usare droni con telecamere intelligenti per leggere targhe e monitorare veicoli in movimento. In pratica: sono diventati autovelox volanti.

Non è solo una questione di multe, come riporta Moto.it. Questi droni, secondo Flock Safety (una delle aziende leader del settore), riescono a rilevare migliaia di targhe al minuto, misurare la velocità, capire che mezzo stai guidando e in che direzione vai. Il bello – o il brutto – è che lo fanno senza che nessuno se ne accorga. E qui sorge il quesito importante.

Drone in volo (Depositphotos foto) - www.rally.it
Drone in volo (Depositphotos foto) – www.rally.it

Il lato oscuro della sorveglianza

A questo punto, ovviamente, scatta la questione più spinosa: che fine fanno tutti questi dati? L’Electronic Frontier Foundation ha già lanciato l’allarme: raccolta massiva, profili dettagliati, assenza totale di consenso da parte dei cittadini. In pratica, ogni spostamento potrebbe finire in un database accessibile alle forze dell’ordine, senza che tu ne sappia nulla.

E non finisce qui. Gli errori ci sono – e non sono pochi. Numeri confusi, targhe sbagliate, gente fermata per sbagli dell’algoritmo. E, peggio ancora, ci sono stati casi documentati di abusi: agenti che hanno usato questi strumenti per scopi personali. Una tecnologia nata per proteggere rischia di diventare un occhio troppo curioso, che guarda anche quando non dovrebbe.