Autostrade, arriva la nuova sanguinosa tassa: se passi dal casello ti tolgono subito i soldi | La legge fa discutere

Nuova tassa in autostrada

Nuova tassa in autostrada (Canva-Depositphotos foto) - www.rally.it

Un ulteriore tassa a gravare sui portafogli degli automobilisti? La proposta è stata presentata e le polemiche non hanno tardato

Per accedere all’interno delle tratte autostradali del nostro Paese è necessario provvedere al pagamento di una determinata cifra, tecnicamente nota come pedaggio.

Il calcolo del pedaggio si basa su diversi fattori, a partire dalla distanza che viene percorsa, con l‘aumentare dei chilometri che corrisponde ad un innalzamento della cifra finale, ma anche sulla categoria del veicolo, con le automobili che pagheranno meno dei camion.

Ciascuna delle tratte che si basano sul sistema chiuso, inoltre, possiedono una propria tariffa, che può aumentare in relazione a maggiori costi di manutenzione da spalmare in tutto l’anno. E’ il caso delle autostrade che attraversano Alpi e Appennini.

Ma come si effettua il pagamento del pedaggio? E’ fondamentale sapere che all’ingresso di qualsiasi casello autostradale bisogna ritirare un biglietto, il quale dovrà poi essere riconsegnato alla macchinetta automatica che calcolerà l’importo necessario.

La proposta che ha subito dato adito a proteste

Adesso si è addirittura cominciato a parlare di una tassa che gli automobilisti si troverebbero costretti a pagare esclusivamente per il transito in un determinato tratto stradale. Questa ipotesi, vista dai conducenti stessi più come una misura punitiva, è stata descritta dalle forze politiche che se ne sono fatte promotrici come una “misura di giustizia elementare e di incentivazione”. Ci troviamo in Svizzera, dove una mozione presentata da Marco Chiesa dell’UDC, approvata lo scorso 25 Settembre all’unanimità da parte del Consiglio degli Stati, aveva posto al centro della questione la problematica correlata all’enorme congestione che si crea a seguito del traffico di transito, disagio abbattibile soltanto provvedendo ad istituire una tassa su tutti coloro i quali avranno necessità di utilizzare le infrastrutture della Confederazione.

Il Consigliere Federale Albert Rösti, invece, si è espresso su posizioni discordanti, evidenziando come la proposta potrebbe non essere accolta favorevolmente dall’Unione Europea. Inoltre, l’eventuale introduzione della tassa condurrebbe ad un’inevitabile modifica della Costituzione Elvetica, che pone tra i suoi cruciali pilastri la fruizione gratuita delle infrastrutture stradali.

Valico italo-svizzero
Valico italo-svizzero (Polizia di Stato foto) – www.rally.it

Sul piatto della bilancia, pro e contro

Un’altra controversa tematica inserita nel discorso riguarda la possibilità di tassazione anche nei confronti di chi si trova a percorrere le strade svizzere soltanto di passaggio, magari fermandosi a mangiare ad un ristorante o a visitare rapidamente un’attrazione turistica pur senza essere né un cittadino, né tantomeno avere in programma un soggiorno nel territorio. C’è chi indica come per procedere a concretizzare la proposta effettivamente si renderebbe necessario porre molti più uomini a sorveglianza dei valichi di confine, il che comporterebbe un esborso ulteriore, al fine di impiegare più unità.

Ma tornando ai punti focali della mozione presentata da Chiesa, questa andrebbe a basarsi sulla densità del traffico, in relazione anche alle fasce orarie e ai giorni della settimana, così da favorire una distribuzione più omogenea dello stesso. Infine, il ricavato della tassa andrebbe a finanziare le casse del FOSTRA, ossia il Fondo per le Strade Nazionali e il Traffico d’Agglomerato. A questo punto dovrà essere il Consiglio Nazionale a procedere con l’esame della mozione. A riportare la notizia è Tio.ch.