“Mi faccia vedere il CQC”: la patente e il libretto non servono più, al posto di blocco c’è il nuovo obbligo | Per averlo devi fare il corso
Polizia posto di blocco (Depositphotos foto) - www.rally.it
Alla guida non basta più la patente: un nuovo obbligo cambia le regole ai posti di blocco, ecco cosa devi presentare alla polizia.
Nei confini della circolazione su strada, ci sono regole che sembrano scolpite nella pietra: patente e libretto, da sempre, sono i documenti richiesti per viaggiare in regola. Eppure, qualcosa sta cambiando. Sempre più spesso, chi guida un mezzo pesante si sente rivolgere una richiesta diversa. Non più soltanto il classico “patente e libretto”, ma una frase molto più mirata: “Mi faccia vedere il CQC”.
Questo tipo di richiesta, fino a qualche anno fa, sarebbe sembrata inusuale anche agli autisti professionisti. Oggi, invece, sta diventando la nuova normalità. Non si tratta solo di una formalità, ma di un documento che attesta competenze specifiche e una formazione obbligatoria. La sua assenza può comportare conseguenze serie, anche per chi è in possesso della patente C.
La trasformazione normativa non arriva dal nulla. È il risultato di un’evoluzione legislativa europea che ha portato anche l’Italia ad allinearsi con standard più rigidi in materia di sicurezza stradale. Tra l’obbligo per i costruttori di installare tecnologie avanzate e nuove regole sulla formazione, il settore del trasporto professionale sta vivendo un cambiamento profondo. Non basta più saper guidare: occorre dimostrare di essere formati e aggiornati.
Come spiega Virgilio, il documento chiamato CQC – Carta di Qualificazione del Conducente – rappresenta oggi la chiave per esercitare legalmente la professione di autista di veicoli pesanti.
Una formazione che non si può evitare
Per mettersi alla guida di camion o altri veicoli commerciali, non è sufficiente avere la patente C. Serve anche la CQC, una certificazione che conferma la frequentazione di corsi specifici e il superamento di esami mirati. Senza questo documento, non si può lavorare nel trasporto merci o passeggeri, nemmeno se si è tecnicamente abilitati alla guida del mezzo.
Chi desidera ottenere la CQC deve seguire un corso – ordinario o accelerato – della durata di 140 o 280 ore. Solo al termine di questo percorso formativo si può accedere all’esame teorico, che prevede ben 70 domande a risposta multipla. In alcuni casi, è previsto anche un esame pratico. Il rilascio della carta avviene solo dopo aver dimostrato piena idoneità.

Il nuovo controllo al posto di blocco
Ed è proprio per questo che oggi, durante i controlli su strada, può capitare di sentirsi chiedere: “Mi faccia vedere il CQC”. Non è più una semplice aggiunta, ma un obbligo per tutti i conducenti professionali. La sua validità è di cinque anni e il rinnovo richiede un corso aggiuntivo di 35 ore, senza esame, ma obbligatorio prima della scadenza.
In assenza del CQC, anche con una patente C perfettamente valida, non si può esercitare l’attività di autista. La normativa, entrata in vigore con la direttiva europea 2003/59/CE, è stata recepita in Italia e oggi viene applicata con rigore.
