Mobilità sostenibile, cambia tutto: arriva il carburante nascosto nella sabbia | Tra le dune c’è il futuro delle auto
Un'ipotesi sorprendente (Canva-Freepik foto) - www.rally.it
Il futuro dell’alimentazione dei veicoli è davvero nascosto sotto i nostri piedi? I deserti potrebbero essere la fonte insospettabile
Quando si menziona il concetto di mobilità sostenibile si fa riferimento ad una serie di politiche il cui obiettivo principe risiede nella riduzione dell’impatto ambientale, derivante prevalentemente dalle attività svolte dall’uomo nell’ambito lavorativo o semplicemente quotidiano.
Raggiungere una simile realtà non è sicuramente semplice: si tratta di un percorso che richiede tempo e che necessita di essere sviluppato progressivamente, aggiungendo un tassello alla volta. E tutto parte dalle buone abitudini dei cittadini.
Pensate, per esempio, al traffico che si crea nelle grandi città e a quanto lo stesso sia in grado di impattare, attraverso l’emissione di sostanze inquinanti nell’atmosfera: scegliere veicoli elettrici o preferire i mezzi pubblici rispetto ai propri riuscirebbe a favorire un cambiamento netto.
E’ proprio su queste alternative che gli esperti, gli attivisti e le forze politiche fanno leva: l’ottimizzazione delle risorse e la conseguente riduzione dei consumi, nonché la promozione di energie rinnovabili, da impiegare soprattutto nell’ambito dei trasporti.
Una scoperta destinata a rivoluzionare
Numerosi cambiamenti, dunque, tra quelli già avvenuti e quelli “segnati in calendario”, che avranno come inevitabile conseguenza la rivoluzione, nella quale già siamo totalmente immersi, del settore dell’automobilismo e delle alternative di alimentazione dei veicoli. Un ulteriore tassello verso il perseguimento finale degli obiettivi correlati alla mobilità sostenibile potrebbe essere inserito dall’Australia, che potrebbe involontariamente rendersi protagonista di un evento eccezionale.
Al pari di una riserva di petrolio sorpresa nelle profondità terrestri, nel sottosuolo australiano sono stati scoperti giacimenti di idrogeno, il cui sfruttamento potrebbe comportare un ulteriore drastico cambiamento nel settore. Secondo quanto riferisce il portale Eldiario24.com, il Reame del Commonwealth ospita al di sotto di uno dei suoi dieci enormi deserti la riserva liquida di idrogeno in assoluto più estesa al mondo.

Al via ulteriori approfondimenti
Sebbene indicazioni circa la localizzazione o il quantitativo effettivo della “miniera” non siano state diffuse, sappiamo per certo che l’area meridionale dell’isola è contraddistinta da un terreno prevalentemente geologico che presenta caratteristiche idonee alla formazione di questo elemento, dato il basamento cristallino antico, il granito radiogenico o i cratoni, estremamente ricchi di ferro, che sono stati rinvenuti proprio in quest’area.
Parliamo di prove concrete a sostegno dell’ipotesi di una riserva nascosta di idrogeno naturale, che per l’appunto si genera in presenza di simili elementi. Le esplorazioni stanno continuando e non è affatto improbabile che presto o tardi la localizzazione esatta porti immediatamente all’avvio delle operazioni di scavo: se una simile circostanza dovesse concretizzarsi, allora ecco che potremo davvero assistere ad una rivoluzione ancor più impattante e significativa di quanto l’avvento dell’elettrico e dei bio carburanti non siano già stati in grado di produrre.
