Quando la multa è carta straccia: non vale proprio niente, attento alla nuova (sanguinosa) truffa | Hanno già colpito migliaia di persone

Truffe via mail

Truffe via mail (Shutterstock foto) - www.rally.it

La truffa che sta mietendo un numero di vittime incalcolabili. Oramai le provano tutte: in tanti ci sono già cascati

Da molto tempo ormai diversi tentativi di truffa non stanno lasciando tregua ai cittadini italiani, concentrandosi soprattutto su determinate categorie della popolazione, definite, sotto questo punto di vista, più vulnerabili rispetto ad altre.

Soprattutto al giorno d’oggi, il metodo più comune che i truffatori schierano in campo per tentare tranelli e raggiri è sfruttando le potenzialità comunicative di internet e delle piattaforme connesse.

Infatti, la tipologia più frequente, dalla quale bisogna stare attenti, verificare ed eventualmente diffidare, consiste nell‘approccio attraverso identità fasulle riconducibili, impropriamente, a enti pubblici, aziende o forze dell’ordine.

Il tutto attraverso comunicazioni che spaziano tra le mail e le telefonate, passando per SMS o messaggi WhatsApp, che rivolgono ai malcapitati delle specifiche richieste con l’unico scopo di impadronirsi indebitamente dei loro dati più sensibili.

Una scia di raggiri senza fine

Una nuova truffa sta creando problemi a destra e a manca: l’ormai nota “truffa della multa non pagata”. Tutto ha inizio con una comunicazione via mail da parte di un indirizzo soltanto apparentemente riconducibile ad un ente ufficiale e affidabile, all’interno della quale viene specificata la richiesta di saldare con una certa urgenza una multa, onde evitare che sanzioni eccessivamente più severe, che partono da una multa per arrivare alla decurtazione di punti, si rendano necessarie.

L’infrazione alla quale sarebbe corrisposta la multa nella maggior parte dei casi viene indicata in una sosta in presenza di divieto o nel raggiungimento di una velocità superiore al limite vigente, circostanze dunque molto frequenti, fin troppo aspecifiche. Il mittente, nello specifico, risulta corrispondere al “Sistema Nazionale delle Infrazioni Stradali“, ma ovviamente, nonostante il tono autoritario e il corpo della mail stessa, non si tratta affatto di tale ente. A premere sulla coscienza delle persone, inducendo in loro un senso di ansia, è poi la presenza dei marchi del Ministero dei Trasporti e del portale PagoPA, al fine di conferire un aspetto ancora più ingannevole all’intera manovra.

Sempre più persone cadono vittime
Sempre più persone cadono vittime (Shutterstock foto) – www.rally.it

Smascherare la truffa? Non poi così complesso

E a quanto ammonta la cifra? Stando alle segnalazioni parte da un minimo di 120 fino a raggiungere un massimo di 300 euro, con possibilità di aumento fino a più di 390 nel caso in cui non venga saldata in tempi rapidi, entro le 72 ore successive dal ricevimento. Per pagare l’indicazione è di seguire il link allegato che dovrebbe rimandare il destinatario su PagoPA, ma che in realtà è proprio lo snodo cruciale nel merito della trappola, dato che inserendo le proprie credenziali bancarie negli appositi spazi queste verranno rubate in men che non si dica.

Come rendersi conto, allora, di essere di fronte ad una comunicazione truffaldina e per nulla limpido? Innanzitutto sappiate che le comunicazioni relative a multe non vengono mai spedite via mail, ma eventualmente via PEC. Se all’interno della mail si evidenziano urgenze anomale che non corrispondono ai 60 giorni, tempistica allegata alle reali multe, allora vorrà dire che siete davanti ad un palese tentativo di raggiro. A scriverlo è Virgilio.it.