UFFICIALE – Disco orario FUORILEGGE | Se lo usi ancora ti sbattono in carcere, c’è la legge del Codice della strada
Disco orario e multa (Depositphotos foto) - www.rally.it
Un oggetto familiare diventa motivo di guai seri: il disco orario oggi divide tra furbizia, rischi e sanzioni pesanti.
C’è un oggetto che chiunque abbia mai parcheggiato almeno una volta in città conosce bene: il disco orario. Quella rotella blu di cartone (o plastica, a volte) che ti fa sentire in regola… almeno per un po’. Ma la verità è che dietro la sua apparente semplicità si nasconde un mondo fatto di furbizie, scorciatoie e, beh, anche rischi grossi.
Diciamocelo: chi non ha mai pensato “se solo potessi allungare l’orario di arrivo di qualche minuto…”? E qualcuno questo pensiero non solo l’ha fatto, ma ha anche trovato un modo per metterlo in pratica. La creatività italiana, che di solito apprezziamo in cucina o nel design, qui si è spostata sui cruscotti, dove l’ingegno si mescola ad altro.
Il problema vero però non è solo morale. È anche – e soprattutto – pratico. Perché ogni volta che un automobilista “fa il furbo”, ce n’è un altro che non trova posto, che gira a vuoto, che perde tempo. In città già intasate, basta poco per far saltare i nervi. E se il rispetto delle regole viene meno, a farne le spese è l’intera comunità.
Sempre più comuni si trovano a gestire situazioni al limite del surreale, con dispositivi che sfuggono al controllo e rendono inutili i controlli. A quel punto, multare diventa quasi un gioco al gatto col topo. Ma adesso, finalmente, le cose iniziano a cambiare.
Non è il solito trucchetto
È comparso in rete da qualche tempo e ha già fatto discutere parecchio: si chiama disco orario motorizzato. In pratica, sembra uno dei soliti dischetti, ma al suo interno nasconde un piccolo meccanismo che fa ruotare la lancetta automaticamente, tenendoti sempre “in orario”. Fico, no? Beh, sì… finché non si guarda cosa dice la legge.
Sui siti di e-commerce si trova a pochi euro e viene spesso descritto come “legale”. Ma spoiler: non lo è affatto… o meglio, comprarlo è lecito, usarlo no. Chi lo utilizza per fare il furbo con i parcheggi si ritrova a infrangere l’articolo 157 del Codice della Strada. La multa va dai 42 ai 173 euro. Insomma, conviene? Giudica tu. E non finisce qui.

Quando il rischio è più grosso della multa
Ora però viene il bello – o meglio, il brutto. Come riporta sempre Virgilio Motori, se il parcheggio in questione prevede, ad esempio, la prima ora gratuita e poi si paga, barare con l’orario può diventare una faccenda seria. Si rischia il reato di truffa aggravata ai danni del Comune, con tanto di processo penale. E no, non è uno scherzo: parliamo di reclusione da sei mesi a tre anni e multe che arrivano a 1.032 euro.
Il web è pieno di annunci che vendono questo “aggeggio” come sicuro e impossibile da contestare, ma la realtà è tutta un’altra cosa. Quindi sì, il rischio esiste, è concreto e – diciamolo – forse non vale quei pochi euro risparmiati al parchimetro.
