ULTIM’ORA: “Mi mostri subito il FAP”: se non ce l’hai ti sbattono subito in carcere | Ti bloccano pure l’auto

Polizia

Controlli della polizia (Depositphotos foto) - www.rally.it

La manutenzione e la legge: cosa rischia chi disattiva FAP, DPF o il sistema AdBlue su motori diesel, se ti beccano sono guai.

Negli ultimi mesi si moltiplicano i casi in cui le forze dell’ordine, durante i controlli su strada, chiedono con decisione: “Mi mostri subito il FAP”. L’intento non è intimidatorio, ma diretto: verificare che il filtro antiparticolato, obbligatorio nei motori diesel, sia presente e funzionante. Chi prova a cavarsela con una battuta o finge di non sapere, potrebbe ritrovarsi in situazioni ben più serie di una semplice multa.

Sempre più automobilisti cercano scorciatoie per evitare le spese legate alla manutenzione di FAP, DPF e AdBlue. Si tratta di dispositivi fondamentali per contenere le emissioni, ma anche costosi e delicati. Così, sui social e nei forum, proliferano consigli su come disattivarli. Peccato che si tratti di pratiche illegali e pericolose, soprattutto quando vengono banalizzate come “modifiche leggere”.

A preoccupare non è solo il gesto in sé, ma la disinformazione che circola online. Alcuni influencer del mondo dei motori arrivano a consigliare la rimozione di questi dispositivi, ignorando completamente le conseguenze. La legge però non è affatto permissiva e le sanzioni possono essere molto più gravi di quanto si pensi.

A lanciare l’allarme è stato anche Daniele Invernizzi su Instagram, ricordando che modificare questi sistemi equivale a violare il Codice della Strada. E non solo: si parla anche di reati ambientali, con risvolti penali. In caso di incidente, per esempio, le perizie tecniche possono far emergere ogni manomissione, e lì le conseguenze diventano davvero pesanti.

La legge parla chiaro (ma in pochi la conoscono)

Secondo quanto riportato da Everyeye, l’articolo 78 del Codice della Strada, in combinazione con regolamenti europei, stabilisce che chi modifica FAP, DPF o AdBlue senza autorizzazione commette un reato. Non si tratta più di semplice infrazione: entrano in gioco multe salate, ritiro della carta di circolazione e obbligo di ripristino a proprie spese.

Il rischio aumenta notevolmente se si è coinvolti in un sinistro: in quel caso, l’assicurazione può richiedere accertamenti sul veicolo. Se viene scoperta una manomissione, oltre alla mancata copertura, si può finire sotto indagine. E no, non basta dire che “era così quando l’ho comprata” per tirarsene fuori.

Motori
Motori diesel (Canva foto) – www.rally.it

Guai anche per chi guida un’auto non sua

Uno degli aspetti meno conosciuti riguarda chi prende in prestito l’auto di un amico o di un parente. Se il veicolo è stato modificato illegalmente, anche il conducente può essere ritenuto responsabile. Le autorità non fanno differenze: chi è al volante deve sapere cosa guida. E in caso di controlli, non conoscere lo stato del veicolo non è una scusa valida.

Il rischio, in questi casi, non è solo una sanzione. Si può essere coinvolti in procedimenti penali, perdere punti sulla patente e vedere l’auto sequestrata. Prestare o usare un mezzo manomesso, anche in buona fede, può trasformarsi in un grosso problema legale. Meglio informarsi prima di salire a bordo, soprattutto quando si tratta di diesel recenti.