In Italia l’auto da 12 milioni di euro e 300 km/h: solo tre esemplari al mondo, ma c’è un dettaglio inquietante
Supercar 12 milioni di euro (Canva foto) - www.rally.it
Un’auto rarissima arriva in una concessionaria milanese, ma dietro il suo arrivo si nasconde un’operazione dal retroscena inatteso.
Milano, si sa, è da sempre uno snodo internazionale anche per il mercato del lusso automobilistico. Nella città si incrociano collezionisti, intermediari e aziende specializzate, tutti attratti da veicoli unici per bellezza e potenza. Ma non è raro che, dietro i vetri oscurati degli autosaloni, emergano storie inaspettate.
Alcune di esse riguardano non solo il fascino della velocità, ma anche vicende intricate di proprietà e documenti.
L’interesse per auto esclusive non accenna a diminuire. Soprattutto quando si parla di modelli leggendari capaci di raggiungere prestazioni estreme e valutazioni a otto zeri. Eppure, non sempre chi espone questi bolidi può vantare una provenienza trasparente. A volte, l’origine di certi veicoli porta con sé una lunga scia di interrogativi. In questi casi, le indagini non si fermano al cofano, ma risalgono contratti, firme e passaggi di mano apparentemente regolari.
È proprio l’apparente normalità a rendere certi casi ancora più sorprendenti. Un’auto può sembrare perfettamente a suo posto tra le altre, ma essere al centro di un’indagine internazionale. E quando entra in gioco una cifra come dodici milioni di euro, ogni dettaglio diventa fondamentale, ogni firma viene controllata, ogni movimento ricostruito passo dopo passo.
Un’ombra inaspettata tra i riflessi del lusso
È il caso della Zonda Pagani Tricolore, una delle tre al mondo, finita nei giorni scorsi sotto sequestro a Milano. L’auto, secondo quanto riferito da Milano Today, era stata noleggiata a lungo termine in Germania e risultava oggetto di appropriazione indebita. Il contratto di leasing prevedeva rate regolari, ma negli ultimi sei mesi il locatario aveva interrotto i pagamenti. Nel frattempo, la supercar era stata rivenduta a una società italiana.
A segnalare la presenza della vettura nel capoluogo lombardo è stato un delegato di una società con sede a Norimberga. Dopo aver verificato il numero di telaio, è emerso che si trattava proprio dell’esemplare scomparso. L’auto si trovava in esposizione in una concessionaria di via dei Missaglia, apparentemente in attesa di un nuovo acquirente. Ma l’arrivo dei carabinieri ha cambiato tutto.

Il mistero dietro la vendita irregolare
Dalle indagini dei carabinieri è emerso che l’auto era stata ceduta illegalmente a una società milanese e poi affidata a un autosalone locale. Una vendita che, vista la natura del contratto di leasing ancora in corso e le rate non saldate, è stata subito segnalata alle autorità tedesche. L’intervento della Procura di Milano ha portato al sequestro immediato del veicolo.
Un dettaglio inquietante accompagna tutta la vicenda: nonostante il valore astronomico dell’auto e la sua estrema rarità, il passaggio irregolare è avvenuto senza che nessuno, almeno all’apparenza, sollevasse dubbi. Questo ha acceso i riflettori su una rete che potrebbe coinvolgere più soggetti e che ora è al vaglio delle autorità giudiziarie per accertare eventuali responsabilità penali.
