Credits: Pagina Facebook ufficiale della Regione Liguria
La Liguria punta al Medio Oriente con la Dakar Classic: un legame tra territori lontani, costruito su quattro ruote e sulla sabbia.
Il vento del deserto e il mare della Riviera sembrano realtà distanti, ma la traiettoria di una corsa può unirle. L’idea di far correre il nome di una regione italiana tra le dune di un altro continente non nasce dal caso, ma da una visione che intreccia sport, marketing e turismo in un progetto comune. Così, la Liguria si prepara a scrivere il proprio nome su un palcoscenico internazionale del tutto inatteso.
Quando si parla della Dakar, ci si riferisce a una competizione che ha saputo rinnovarsi senza perdere il fascino originario. Nata per mettere alla prova uomini e macchine nei contesti più estremi, oggi è diventata anche un veicolo per raccontare territori e identità. Nella sua versione “Classic”, che celebra la storia del rally con mezzi storici, si ritrova quello spirito pionieristico che affascina sia i piloti che il pubblico. E proprio in questo spazio si inserisce la scelta ligure.
Il turismo, da parte sua, cerca sempre più esperienze narrative forti, capaci di trasmettere autenticità e originalità. Le Regioni italiane lo sanno bene, e nel contesto competitivo delle fiere internazionali, ogni occasione per raccontarsi diventa preziosa. Portare un marchio locale in una competizione globale è anche questo: trasformare una sfida sportiva in una strategia di visibilità. Il tutto mentre i flussi turistici provenienti da paesi del Golfo mostrano segnali concreti di crescita.
Dal punto di vista tecnico, la partecipazione ligure prende forma attorno a un mezzo iconico: l’Isuzu Vehicross V6 del 2000, appartenente a Luciano Carcheri, veterano del rally raid. Insieme alla copilota Fabrizia Pons, porterà il logo “Liguria-The Italian Riviera” sulle sabbie dell’Arabia Saudita. Il veicolo correrà dal 3 al 17 gennaio 2026, attraversando circa 8.000 chilometri in 14 giorni, tra cui due tappe marathon senza assistenza.
La scelta di sponsorizzare questa partecipazione nasce da una strategia di posizionamento chiara. Gli assessori regionali Luca Lombardi e Simona Ferro lo hanno ribadito durante la presentazione a Genova: la Dakar è un’arena globale dove si costruisce reputazione, e nel 2026 la Liguria intende farsi notare. L’anno sportivo europeo della regione offre un contesto ideale per rafforzare l’identità territoriale, sia dal punto di vista istituzionale che emozionale.
Allo stesso tempo, l’Arabian Travel Market di Dubai sarà un altro tassello di questa strategia, volto ad amplificare la presenza del brand ligure in un’area che sta aumentando il proprio interesse per l’Italia. I dati confermano un aumento costante di visitatori dall’Asia Occidentale, e la partecipazione alla Dakar vuole intercettare proprio questo tipo di pubblico, attratto da avventura, esclusività e lifestyle.
Luciano Carcheri non è un nome nuovo per chi segue la Dakar. Pilota e meccanico, ha già collezionato tredici partecipazioni, costruendo e mantenendo i propri veicoli in autonomia. L’esperienza, il radicamento territoriale e la conoscenza delle condizioni di gara fanno di lui il protagonista ideale per questa operazione. Dopo il settimo posto assoluto nella Classic del 2021, l’obiettivo è migliorare ancora, portando con sé un messaggio forte: la Liguria corre, resiste e sogna.
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