Sarà una Nazionale con l’impronta di Franco Ballerini, l’ex ct azzurro morto in un incidente di rally lo scorso 7 febbraio. «Ballero, sei sempre con noi» porteranno scritto i corridori azzurri sulle maglie, proprio sotto lo scudetto tricolore. «C’era da completare il lavoro iniziato da Franco – ha confermato ieri a Roma il nuovo ct Paolo Bettini durante la presentazione della Nazionale per il Mondiale su strada del 3 ottobre a Melbourne -. Per questo ho accettato di succedergli». L’obiettivo principale è ricreare la squadra, lo spirito di gruppo, la solidarietà e l’abnegazione fra i singoli. Come nei team di Ballerini. «Ma poi ho fatto di testa mia».

Ne è nata una Nazionale in divenire, per adesso senza un leader, ancora alla ricerca di un’identità. «Molto dipenderà dai prossimi giorni». Che dovranno dirci, per esempio, se vale la pena rischiare su Pozzato uomo di punta o se non sarà meglio affiancargli almeno Visconti. E magari anche Nibali, che proprio in questi giorni si sta giocando il successo nella Vuelta. «Vedremo come Vincenzo tornerà dalla Spagna, certo che quest’anno di chilometri ne ha fatti tanti» ha aggiunto Bettini a mischiare ancora di più le carte. Ma come? Un corridore giunto 3° al Giro 2010 e attualmente 2° nella Vuelta che va al Mondiale senza i gradi di capitano? «Nibali farà parte del gruppo» ha ribadito sibillino il ct, lasciando intendere che, nella sua Italia, anche un potenziale vincitore del Giro di Spagna potrebbe trasformarsi in semplice gregario. Al servizio di chi? La squadra azzurra in passato è sempre stata creata intorno a uno o due leader, come furono lo stesso Bettini dal 2003 al 2008 e Cunego nel 2009. Quest’anno invece non c’è un uomo guida. Anche perché sono stati depennati nomi importanti come Petacchi, Bennati, Ballan e Cunego. «Petacchi è caduto alla Vuelta e ha preferito farsi da parte. Bennati, grande persona, ha visionato il percorso impegnativo e mi ha detto di decidere serenamente».

E Cunego, per il quale corse tutta la Nazionale azzurra a Mendrisio 2009? «Al Tour gli avevo chiesto che intenzioni aveva in chiave Mondiale e lui mi spiazzò dicendomi che era stanco e che avrebbe tirato finché tenevano le gambe». Invece Ballan, l’ultimo italiano iridato (Varese 2008), alla maglia azzurra teneva parecchio. «È vero, ma è andato meno forte del previsto e gli ho preferito corridori più in forma» come le novità Francesco Gavazzi e Oss, o gli esperti Nocentini e Pinotti (quest’ultimo unico azzurro al via nella cronometro).

Sfiora quasi la sfera affettiva, invece, la chiamata dei fidatissimi Paolini, Bruseghin, Tonti e Tosatto. «Convocati perché amici miei? No, l’hanno meritato, ma ammetto che per il mio esordio al Mondiale (sarà il primo senza l’utilizzo delle radioline in corsa, ndr) mi servivano anche corridori che conosco e mi conoscono bene». Un’Italia imprevedibile, dunque, di guastatori più che di big. «Che correrà cattiva». Da battere, secondo il ct, soprattutto lo spagnolo Freire, il belga Gilbert e lo svizzero Cancellara. «Se ci riusciremo, non gridate al miracolo». Se invece dovesse andar male, Bettini potrebbe lasciare subito l’incarico, che comunque scadrà a fine anno. Semplice traghettatore? «Vedremo, il progetto federale sarebbe fino a Londra 2012». Magari il nuovo ct sta lentamente entrando nella parte. Forse è vero: Ballero, sei sempre con noi.