“Mi faccia vedere il fap”: se non ce l’hai in auto è la fine | Sono 1.700 € di multa e ti ritirano pure il libretto
Posto di blocco (PIXABAY FOTO) - www.rally.it
La rimozione del FAP: un rischio non calcolato, ecco cosa succede e cosa si rischia se si fa una determinata azione.
Nel mondo dell’automotive, le tentazioni di modificare il proprio veicolo sono molteplici, spesso spinte dal desiderio di ottimizzare le prestazioni o ridurre i costi di manutenzione. Negli ultimi tempi, si è registrato un aumento delle richieste per una pratica specifica: l’eliminazione del Filtro Antiparticolato, o FAP. Sebbene possa sembrare una soluzione allettante per alcuni, è fondamentale comprendere che questa scelta nasconde rischi seri e conseguenze legali tutt’altro che trascurabili.
Molti automobilisti si sentono frustrati dalla necessità di una manutenzione periodica del FAP e dai costi che essa comporta, oppure lamentano una percepita riduzione delle prestazioni del veicolo.
Queste motivazioni, sebbene comprensibili da un punto di vista individuale, non giustificano in alcun modo una modifica che va contro la normativa vigente.
La decisione di rimuovere il filtro antiparticolato, spesso suggerita da meccanici poco scrupolosi che cercano di accontentare il cliente, ignora completamente le implicazioni legali e ambientali. È cruciale che i proprietari di veicoli siano consapevoli delle gravi sanzioni che tale scelta può comportare, sia a livello amministrativo che penale.
Rimuovere il FAP: conseguenze e sanzioni legali
La volontà di eliminare il FAP nasce dal desiderio di evitare la manutenzione periodica e i relativi costi, oltre alla percezione di una riduzione delle prestazioni del veicolo. Spesso, sono gli stessi meccanici a suggerire questa modifica, ma ciò che molti automobilisti non sanno è che tale pratica è severamente perseguita dalla legge, con sanzioni amministrative e procedimenti penali.
La funzione principale del FAP è limitare le emissioni inquinanti, trattenendo le polveri sottili prodotte dalla combustione del diesel. È un componente cruciale per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e per la tutela della salute pubblica. Toglierlo significa causare un aumento significativo delle emissioni nocive, con conseguenze dirette sull’ambiente e, di riflesso, sulla salute di tutti. Ecco perché la legge prevede sanzioni molto severe per chi decide di eliminare il Filtro Antiparticolato.

Le conseguenze legali della rimozione del FAP
Le sanzioni per chi rimuove il FAP sono molteplici e severe. Innanzitutto, è prevista una multa che va da 422 a 1.697 euro, accompagnata dal ritiro del libretto di circolazione dell’auto. Non solo: il proprietario sarà anche obbligato a ripristinare il FAP, sostenendo ulteriori costi per la reinstallazione del componente e l’eventuale riomologazione del veicolo.
A queste sanzioni amministrative, si può aggiungere una denuncia penale. L’articolo 78 del Codice della Strada vieta esplicitamente di circolare con veicoli che hanno subito modifiche non previste dal libretto di circolazione o dal certificato di omologazione. Poiché l’eliminazione del FAP contribuisce direttamente a un maggiore inquinamento ambientale, la legge italiana prevede per tale reato una possibile reclusione da due a sei anni e una multa che può variare da 10.000 a 100.000 euro. Si tratta di conseguenze estremamente gravi che vanno ben oltre il semplice illecito amministrativo.
