Svelato finalmente il trucco anti multa: devi guardare questo numero per non pagare nessuna sanzione | Fai quello che vuoi, la polizia non ti fa niente
Uomo felice e posto di blocco (Depositphotos foto) - www.rally.it
Un dettaglio molto particolare può annullare la multa: scopri perché quell’elemento nel verbale conta più di tutto.
In certi casi, basta un piccolo dettaglio per trasformare una sanzione inevitabile in una semplice bolla di sapone. Non è magia, né furbizia: è questione di conoscere bene le regole, anche quelle scritte in fondo ai documenti che nessuno legge mai. Quello che sembra scontato, spesso non lo è affatto. E non tutti sanno che le multe, anche quando sembrano legittime, possono avere falle nascoste.
Ogni giorno ci troviamo a fare i conti con moduli, verbali, codici e articoli di legge di cui ignoriamo completamente il significato. Ma proprio in mezzo a queste righe — dense di formalismi — si possono nascondere le chiavi per difendersi. Non è necessario essere avvocati, basta avere l’occhio attento e sapere dove guardare. Sì, perché a volte è un numero che fa la differenza. Uno solo.
Quando si parla di multe per eccesso di velocità, la sensazione è sempre la stessa: ci si sente un po’ fregati. Hai preso una sanzione e ti chiedi subito se sia stata emessa in modo corretto, se quel rilevatore funzionasse davvero. Domande che in molti si fanno, ma che spesso restano senza risposta chiara.
I dispositivi che monitorano la velocità, infatti, sono avvolti da un’aura di mistero quasi burocratico. Funzionano? Sono stati controllati? Ecco, è proprio qui che le cose si fanno interessanti. Perché in apparenza sembrano tutti a norma, ma nella realtà… beh, ci sono sfumature da non sottovalutare.
Sentenze e cavilli
E la legge, come sempre, non perdona le sfumature. Anche quando due situazioni sembrano identiche, basta una parola in un verbale o una forma sbagliata per cambiare tutto. E no, non è solo questione di fortuna. Serve attenzione ai termini tecnici, alle formulazioni precise, perfino ai numeri riportati.
In questo clima un po’ confuso, in cui sembra che la stessa regola valga o non valga a seconda del caso, si è inserita una doppia decisione della Cassazione che ha fatto parlare parecchio. Due sentenze, stesso giorno, ma esiti completamente diversi. Come mai?

Cambia tutto in base a questo dato
Come riporta Il Sole 24 Ore, il 26 maggio 2025 la Corte di Cassazione ha pubblicato due ordinanze, la n. 13996 e la n. 13997, entrambe relative a ricorsi per multe legate all’eccesso di velocità. In tutti e due i casi gli automobilisti contestavano una cosa precisa: l’assenza di omologazione degli strumenti usati per rilevare la velocità. Solo che… uno dei due ha avuto ragione, l’altro no.
Perché? Il motivo è curioso: nel verbale relativo alla sentenza 13997, si dichiarava che l’apparecchio era omologato. Ora, questa affermazione in realtà è falsa (non esiste ancora una procedura vera e propria per omologare questi dispositivi, vengono solo approvati). Però, per la legge, se sul verbale c’è scritto così, quella dichiarazione ha valore privilegiato. Se non si contesta con la querela di falso — una procedura legale ad hoc — anche se il contenuto è sbagliato, la multa resta valida. Morale? Controlla bene cosa c’è scritto nel verbale e l’eventuale numero dell’omologazione, elementi che possono fare tutta la differenza.
