Scandalo benzina, è sparita la modalità self service | Scatta l’obbligo del servito e paghi ancora di più

Self service benzina (Depositphotos foto) - www.rally.it

Self service benzina (Depositphotos foto) - www.rally.it

Tra rincari, poca trasparenza e disservizi, fare benzina sta diventando un vero percorso a ostacoli: ecco l’ultima trovata.

Fare benzina è diventato un terno al lotto. Ogni volta che si arriva a una stazione di servizio, non si sa mai bene cosa aspettarsi: prezzi diversi da un distributore all’altro, modalità di rifornimento non sempre chiare e, spesso, quella fastidiosa sensazione di non sapere se si sta spendendo il giusto.

I cartelli luminosi che indicano i prezzi sembrano quasi prendere in giro. C’è il self o c’è il servito? La confusione è tanta, e la trasparenza non sempre è garantita. In alcuni casi, il prezzo esposto non corrisponde a quello che viene poi effettivamente pagato alla cassa, creando dubbi e malumori tra gli automobilisti.

Tra segnalazioni di truffe, pompe che non funzionano come dovrebbero, le storie che circolano non mancano. Non si tratta solo di qualche caso isolato: in più di un’occasione, le associazioni dei consumatori hanno segnalato pratiche scorrette o poco chiare. E quando ci si trova in autostrada, senza alternative nelle vicinanze, diventa difficile scegliere o protestare.

Il paradosso è che, con tutta la tecnologia che abbiamo, fare un pieno è ancora un’operazione piena di incognite. Chi viaggia spesso lo sa: c’è sempre quel piccolo timore di sbagliare pompa, sbagliare tariffa, o – peggio – finire vittima di una fregatura. E quando succede, ci si sente impotenti, perché non è facile dimostrare l’irregolarità.

L’esposto in procura e le accuse del Codacons

Il Codacons, ricevuta la recente segnalazione, non ha perso tempo. Ha presentato un esposto all’Antitrust e alla Procura della Repubblica di Roma. Secondo loro, se i fatti verranno confermati, si tratterebbe di una pratica commerciale scorretta, potenzialmente ingannevole. Una mossa che – dicono – lede il diritto del consumatore a conoscere in modo trasparente il prezzo reale del servizio.

Nella loro nota ufficiale, spiegano che questa pratica potrebbe rappresentare una violazione del Codice del consumo. Ora tocca alle autorità chiarire se si tratta solo di un episodio isolato o se, dietro, c’è un sistema più ampio.

Rifornimento (Pexels foto) - www.rally.it
Rifornimento (Pexels foto) – www.rally.it

Una vicenda che accende nuovi riflettori

Questo caso eclatante è successo il 9 luglio, su un tratto della A24 verso Roma, come riporta romatoday.it. Un automobilista si ferma in un’area di servizio e, vedendo la fila al self, decide di passare al servito. Fin qui, tutto normale. Ma no, non proprio: alla pompa “servito” non c’è nessuno. Zero addetti, zero aiuti. Quando chiede spiegazioni, gli dicono di fare da solo il rifornimento e poi andare a pagare dentro.

Finisce che lui segue le istruzioni e, pur avendo fatto tutto da solo – come in un normale self-service – si ritrova a pagare la tariffa del servito. Cioè il prezzo più alto. Ha protestato, ma niente da fare. A quel punto, una volta arrivato in città, ha deciso di rivolgersi al Codacons per raccontare l’assurdità di quanto accaduto.