ULTIM’ORA Addio autovelox, finalmente ci siamo: da questa data sono tutti illegali
Autovelox e novità (Depositphotos foto) - www.rally.it
Scatta una nuova regola per gli autovelox: si punta alla trasparenza, ma un dettaglio rischia di mandare tutto in tilt.
Chiunque guidi regolarmente lo sa: gli autovelox, più che strumenti per la sicurezza, sembrano spesso delle vere e proprie “trappole da multa”. Da anni si discute sulla loro utilità, ma anche sulla legittimità di molti apparecchi.
E no, non è solo una sensazione: ricorsi, sentenze e proteste si moltiplicano, e il sospetto che tutto non sia così regolare cresce di anno in anno. La fiducia nei sistemi di rilevamento della velocità è ai minimi storici, e ogni nuova legge rischia di peggiorare le cose.
Ci sono stati tentativi – molti, a dire il vero – di mettere ordine nel marasma di regole e apparecchi diversi tra loro. Ma niente da fare: spesso il risultato è stato l’opposto. Le norme si accavallano, le interpretazioni cambiano da tribunale a tribunale e chi ci rimette, alla fine, è sempre l’automobilista.
In questo scenario, anche i più attenti finiscono col sentirsi disorientati. O peggio: fregati. A rendere tutto più complicato ci pensa poi la gestione locale. Ogni Comune fa un po’ come gli pare e sembra praticamente una giungla.
Ognuno fa a modo suo
C’è chi investe in tecnologia di ultima generazione e chi, invece, tira avanti con dispositivi vecchi e – diciamolo – dubbi. La varietà è talmente ampia che diventa difficile capire quali strumenti siano davvero regolari e quali no. Il rischio di ricevere una multa ingiusta, purtroppo, è tutt’altro che remoto.
E quindi, ogni volta che arriva una nuova norma, è normale chiedersi: sarà la svolta giusta o solo un altro pasticcio? Perché se da un lato si promette trasparenza e semplificazione, dall’altro si moltiplicano gli obblighi e i dubbi. E i Comuni, schiacciati tra burocrazia e responsabilità legali, si trovano costretti a inseguire l’ennesima scadenza.

Una lista pubblica per fare chiarezza (forse)
Come riporta laleggepertutti.it, con la Legge n. 105 del 18 luglio 2025 è partita ufficialmente l’operazione censimento. Tutti i Comuni dovranno comunicare al MIT – cioè il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – i dati tecnici di ogni singolo autovelox in loro possesso. Marca, modello e dichiarazione di regolarità. Chi non lo fa entro la scadenza (che dovrebbe cadere attorno a metà ottobre) vedrà i propri dispositivi… sì, diventare illegali. Fuori legge, come se non esistessero più. L’idea è quella di costruire una mappa nazionale accessibile a tutti. Ogni cittadino potrà controllare dove sono gli autovelox, che tipo di apparecchio è stato usato, e se è stato dichiarato come regolare.
Questo – in teoria – aiuterà a fare chiarezza. O almeno a dare strumenti concreti a chi vuole contestare una multa. Ma nonostante l’intento nobile, la questione non è affatto risolta. La legge lascia ai Comuni la possibilità di dichiarare un autovelox come “approvato” o “omologato”, trattando le due cose come se fossero la stessa. Ma no, non lo sono. L’approvazione è una cosa generica, una sorta di via libera iniziale. L’omologazione, invece, è una procedura molto più stringente, tecnica, precisa. E – cosa fondamentale – è quella richiesta dalla Cassazione per rendere valida una multa (vedi ordinanza 10505/2024, se interessa approfondire). Quindi sì, un Comune può registrare il proprio apparecchio come “approvato”, rispettare la nuova legge… ma le multe continueranno a essere contestabili. Il nodo legale non viene sciolto, viene solo spostato.
